BIOGRAFIA DI UN IRREQUIETO
“Persone allegre, gioviali, piene di buon umore, che amano la pace e che sono disposte a rinunciare a molte cose, pur di evitare liti e discussioni che le manderebbero in crisi. Anche se in genere hanno dei problemi e sono inquiete, tormentate e stanche, sia a livello fisico che a livello psichico, sanno nascondere le loro preoccupazioni dietro l’umorismo e lo scherzo, e sono considerate degli ottimi amici da frequentare. Spesso fanno uno smodato uso di sostanze per stimolarsi e per aiutarsi a sopportare le prove della vita con allegria. A volte celano il loro tormento dietro il sorriso e la giovialità. Sono persone molto empatiche.“
Se non ci fossero loro, bisognerebbe inventarli.
Appaiono simpatici, gioviali, brillanti, gran comunicatori, spesso sono persone di successo, e tutti ricercano la loro compagnia. Con loro ci si sente bene.
Ma dietro la facciata, nella parte più nascosta del loro mondo interiore, si cela qualcosa di molto interessante e che nessuno ti racconterà mai.
Il mondo è pieno di questi personaggi. Basta che ti guardi intorno per accorgerti di essere circondato da persone sorridenti, ma che nascondono qualcosa nella profondità del loro essere. Forse un drago, forse un tesoro.
Un po’ di auto biografia
Quand’ero giovane ero molto tormentata.
Passavo da periodi di leggera irrequietezza a momenti di tormento massiccio, quello che ti sprofonda in un’ispirazione artistica alla Beethoven per intenderci.
In ogni caso, non ero mai in pace, mai ferma, mai paga.
Questa, in vero, è stata la mia fortuna, ma l’ho capito solo dopo. Nel frattempo, per tanti anni, interiormente ho sofferto come un cane.
Non capivo cosa c’era in me che non andava. Anche quando tutto filava liscio (esteriormente), non avevo pace, come se ci fosse un motore sempre acceso che non riuscivo a spegnere.
Per anni ho cercato di fermare quel motore, di anestetizzare quel senso di irrequietezza, senza risultati. Per fortuna. Per fortuna perché, con il senno di poi, quella mancanza di pace è stato il motore della mia ricerca. Il Metodo R esiste grazie a quel tormento. Ma facciamo un passo indietro.
L’Ipersensibile Empatico
Chi è l’Ipersensibile Empatico? Cosa vuole dalla vita? Come funziona la sua personalità? Cosa deve imparare?
È una persona con una intelligenza emotiva fuori dalla norma. È molto sensibile anche se non lo dà a vedere. A volte non sa neppure di esserlo, perché riesce a costruire una corazza di difesa così efficace da non riuscire più a entrare in contatto nemmeno lui con il suo nucleo ricettivo. È decisamente un perfezionista, soprattutto con se stesso.
È sensibile alle persone, alle critiche, ai rimproveri, ai complimenti, all’amore, agli avvenimenti. Il suo mare interiore raramente è piatto e lui, finché non impara a surfare sulle onde delle sue emozioni, viene spesso travolto. Si rialza, quello sempre, ma a volte si fa male e rimane tramortito a terra per qualche tempo.
È brillante. Decisamente brillante.
A volte sa essere addirittura teatrale, altre volte è pacato e composto. Quello che lo distingue dagli altri è questa innata capacità di sentire tutto, come fosse un’antenna che capta le emozioni di chi gli sta intorno. Ecco perché il suo posto è a contatto con la gente: è lì che può dare il meglio di sé.
Il suo cervello dominante è il tronco cerebrale, quindi il sentire è il suo forte (non nel senso acustico, ma il sentire “a pelle”). Questa è biologia, non opinione.
Nella mia esperienza ho visto questo tipo di personalità svolgere le mansioni più disparate, ma sempre a contatto con il pubblico: consulenti, agenti di commercio, insegnanti, psicologi, coach, terapeuti di qualsiasi genere, qualche artista (attraverso la creazione artistica sublima le sue emozioni), gente dello spettacolo (ama il palcoscenico) e qualche emozionale disadattato fuori da quello che dovrebbe essere il suo ruolo naturale.
Potrei scrivere un libro su questo tipo di personalità e concentrare la sua essenza in poche righe è davvero un’impresa ardua.
Non è una personalità lineare, precisa e sempre riproducibile perfettamente.
Le emozioni non hanno logica, né linearità e lui è il re delle emozioni.
A seconda di altre variabili interne o esterne, ci possono essere diverse tipologie dell’Ipersensibile Empatico. Durante i miei corsi insegno a riconoscerle.
Qui ti basta sapere che quando hai a che fare con un Ipersensibile Empatico ciò che conta, alla fine della fiera, sono le emozioni che riesci a mettere in campo con lui.
Non pensare in termini razionali quando sei di fronte a lui: offrigli emozioni e la vostra relazione decollerà, di qualsiasi natura essa sia.
Ma lui, cosa ci sta a fare in questo mondo?
Non ha una lezione proprio facile, tutt’altro. Deve imparare ad amare se stesso nella sua imperfezione, nella sua fragilità. Lui si vorrebbe tutto d’un pezzo, ma la sua natura non è così. Lui vorrebbe controllare le sue emozioni con la mente, ma la vita non funziona in questo modo. Le emozioni vanno vissute, in presenza, senza identificazione, ma vanno vissute. La sua sfida consiste forse nell’imparare a vivere le emozioni con un po’ di sano distacco. E per fare questo ci vuole presenza.
Quando inizia a comprendere che la sua imperfezione è la perfezione che sta cercando, allora è a buon punto. Togliere la maschera, anche con se stesso, è l’inizio della sua libertà.
Qui mi fermo, perché stiamo andando troppo in profondità. E la profondità merita di essere raggiunta solo nell’intimità.
Se vuoi intimità, scrivimi.
“Chi guarda fuori sogna, chi guarda dentro si sveglia”
P.S. Poi, con gli anni, il mio tormento l’ho addomesticato. Ora lui è la mia fonte di ispirazione insostituibile.
P.P.S.. Ti ricordo che a fine Ottobre partirà l’Accademia del Metodo R, dove impareremo a riconoscere tutte e 12 le Personalità. Un viaggio dentro l’animo umano. Per info e dettagli, scrivimi in privato.
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Trovi validi suggerimenti per affrontare al meglio questo imminente cambiamento epocale.
Chiara Pierobon
Amo pensarmi come una scultrice mentale.
Con lo scalpello della consapevolezza, lavoro sugli strati di condizionamenti e di maschere per far affiorare la bellezza nascosta delle persone.
Mi occupo di FormAzione e progetto percorsi di Allenamento Mentale per Professionisti illuminati.