SE VUOI COMUNICARE STAI ZITTO

SE VUOI COMUNICARE STAI ZITTO

 

 

 “Qual è la cosa di cui hanno più bisogno gli esseri umani? Il desiderio sconfinato di essere ascoltati”

Eugenio Borgna

 

 

La risorsa più grande che abbiamo nel mondo del lavoro sono le persone. Che siano i tuoi colleghi o i tuoi clienti, poco cambia.

Al di là dei processi, del marketing, delle App, della tecnologia, delle innovazioni e degli imbuti colorati, c’è sempre un cuore che batte dentro un sacco di carne.

Non vorrei essere brutale, ma finché non capisci questo, non andrai molto lontano.

Sembra che il mondo del lavoro si ostini a innovare continuamente, quando invece occorre partire dalle basi: la conoscenza della risorsa più importante, cioè l’essere umano.

Quando contatto un professionista per un servizio, quello che mi aspetto è di essere trattata con i guanti. Mi aspetto che lui sappia comunicare con me in maniera matura e consapevole. La competenza la do per scontata. Sarà la mia solita deformazione professionale, però non sono l’unica a ragionare così.

 

Fase 2.0

 

Nella fase 2.0 della tua attività professionale, devi imparare a curare il rapporto che hai con i tuoi collaboratori e con i tuoi clienti. 

“Come posso migliorare i miei rapporti interpersonali?”

Semplice, basta partire dalla comunicazione. Sei consapevole di come comunichi?

Probabilmente parli un buon italiano, usi il congiuntivo e i pronomi giusti, guardi dritto negli occhi (come ti hanno insegnato a un corso di comunicazione per sfigati), sorridi a bisogno e ti congedi con una bella stretta di mano.

Ci vuole molto di più.

Quando comunichi, conosci chi hai di fronte? O parli a vanvera partendo dal tuo punto di vista? (Tra parentesi, del tuo punto di vista non frega niente a nessuno, tanto meno ai tuoi clienti).

Per farla breve, la tua comunicazione rispetta la natura profonda di chi hai davanti? È frutto di una strategia priva di cuore?

 

Un po’ di teoria

 

Iniziamo con un po’ di teoria. Alla pratica ci penserai tu.

  • Innanzitutto quando vuoi comunicare, devi imparare a fare SILENZIO. Ti sembrerà assurdo ma è proprio così. Siamo abituati a bombardare le persone con troppe parole, a volte inutili. Abbiamo tutti un gran bisogno di parlare. Chi sta zitto e ascolta è un’eccezione. Sei in grado di stare zitto?
  • La tua comunicazione deve partire dall’ASCOLTO e dall’OSSERVAZIONE. Gran parte della comunicazione tra esseri umani è fatta dal non verbale, ossia da quello che comunichi di te senza parlare. Perché parli invece di osservare? Ascoltare in maniera attiva, ti permette di attingere a un sacco di informazioni sulla persona che hai di fronte. Puoi così individuare quelle “porte” attraverso cui “entrare” per creare sintonia con l’altro.
  • Quando apri la bocca, assicurati che sia per fare una domanda. “Chi domanda comanda”. Ottieni due effetti positivi: primo, ti procuri un sacco di informazioni utili, secondo, crei una sorta di “credito” nei tuoi confronti in quanto l’altro si sentirà in dovere verso di te che l’hai così pazientemente ascoltato. Scommetto che a questo non hai mai pensato.
  • Lavora sul tuo ego e sul tuo bisogno di avere sempre ragione. Discussione vinta, comunicazione persa. Chiediti sempre: qual è l’obiettivo che mi pongo con questa comunicazione? Non penso sia quello di avere ragione a tutti i costi (anche se ce l’hai), ma quello di ottenere un risultato per te positivo (che sia la chiusura di un contratto o l’essere ascoltato da un tuo collaboratore).
  • Ultimo, ma il più importante, per comunicare in maniera efficace devi conoscere chi hai di fronte. Ognuno funziona secondo schemi comportamentali ben precisi, ognuno ha i suoi punti forti e le sue lezioni da imparare. Se tu non sai rispettare la natura profonda di chi si trova in una relazione con te (che sia professionale o personale), la tua comunicazione sarà sempre frutto di un tuo personale punto di vista e risulterà quindi priva di efficacia.

Esiste un codice che spiega i diversi comportamenti delle persone, ma di questo ho parlato già molte volte.

Se non ti impegni a conoscere i meccanismi dell’animo umano, difficilmente padroneggerai la comunicazione, sia interna con te stesso, che esterna con gli altri.

La tua vita e il tuo successo (anche e soprattutto quello personale) dipendono da te e da quello che riesci a fare con il materiale umano che hai a disposizione.

Buon lavoro.

 

Semper Ab Intra Age

 

P.S. La cruda verità è sempre preferibile a una simpatica bugia. Questo mi ha insegnato, a suo tempo, il mio Mentore.

 

Vuoi scaricare la Guida in PDF?

Trovi validi suggerimenti per affrontare al meglio questo imminente cambiamento epocale.

Chiara Pierobon

Amo pensarmi come una scultrice mentale.
Con lo scalpello della consapevolezza, lavoro sugli strati di condizionamenti e di maschere per far affiorare la bellezza nascosta delle persone.
Mi occupo di FormAzione e progetto percorsi di Allenamento Mentale per Professionisti illuminati.

chiara.pierobon@ilmetodor.it
www.ilmetodor.it

TI SERVE UN ANTIVIRUS

TI SERVE UN ANTIVIRUS

 

 

 “Esiste un’unica forma di contagio che si trasmette più rapidamente di un virus. Ed è la paura”

Dan Brown

 

 

I Virus sono entità che infettano ogni forma di vita.

Ma non sto parlando dei virus che colpiscono il corpo (non è il mio campo), ma di qualcosa di più letale e pericoloso: i virus che quotidianamente penetrano nella tua mente.

Sì perché in realtà tu cerchi di proteggere il corpo, ma non ti accorgi che quello che ti avvelena lentamente ha altre vie di ingresso.

Ci hai mai pensato?

Trovo divertente il fatto che l’essere umano sia così attento alla salvezza del suo corpo e men che meno alla salvezza (ben più importante) della sua mente.

Sarà deformazione professionale, ma io ci penso ogni giorno.

 

Il corpo mentale

 

Hai mai pensato alla tua mente come a un “corpo” che ha una vita propria? 

Hai mai considerato l’idea di tenere sano questo corpo? 

Di nutrirlo bene, di fargli fare esercizio e di alzare le sue difese immunitarie per difendersi dai veleni esterni?

Suppongo che la risposta sia no.

Sei talmente concentrato sul tuo corpo fisico che perdi di vista gli altri pezzi di te. E questo non è sano.

Nessuno ti insegna a farlo, è vero, ma non per questo non devi iniziare a pensarci tu. In fin dei conti la tua salute mentale ed emozionale è una tua responsabilità.

 

I veleni pericolosi

 

Se guardi nel dizionario, alla voce “virus” trovi l’origine etimologica del termine: dal latino, veleno.

Uno dei veleni più pericolosi per la vita dell’essere umano è la paura.

Quante volte sei vittima della paura durante la vita? 

Se da un lato questa emozione ti salva la vita (la paura è un programma biologico di sopravvivenza), dall’altro a contatto con la tua mente può mutare geneticamente (per così dire) e diventare un virus letale per il tuo spirito.

Questa frase va riletta almeno tre volte.

Spesso un animale scampa all’appuntamento con la morte  proprio grazie alla paura. 

È il modo che ha la vita di difendersi.

Il problema sorge quando l’emozione (che dovrebbe semplicemente essere ascoltata con lo scopo di salvarti la vita) penetra nella tua mente e la infetta.

È quello che succede ogni giorno dentro la testa di un essere umano.

La mente viene infettata da un sacco di cazzate dando origine a vari sintomi: perdita di lucidità, incapacità di ragionamento critico, alienazione, depressione, ansia da anticipazioni future, rabbia, smarrimento e frustrazione.

Capisci ora quanto sia importante prenderti cura della tua mente? Devi imparare a installare un anti virus nel tuo computer mentale.

 

Per iniziare

 

Stai in ascolto delle tue emozioni (senza volerle spiegare razionalmente ad ogni costo), studia la tua mente e impara a controllarla. 

Le emozioni sono un grande strumento a tua disposizione: sono canali di accesso ad altre forme di percezione più profonda.

E in alcuni casi ti salvano la vita, non solo quella fisica, ma anche quella emozionale.

Tuttavia devi imparare a usarle correttamente, pena il rischio di venirne invaso e soccombere sotto il crollo della tua mente.

E quando la tua mente sarà crollata, puoi avere un corpo sano quanto vuoi, sarai comunque fottuto.

 

Semper Ab Intra Age

 

P.S. Scrivimi se vuoi raccontarmi dei tuoi virus mentali.

 

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Chiara Pierobon

Amo pensarmi come una scultrice mentale.
Con lo scalpello della consapevolezza, lavoro sugli strati di condizionamenti e di maschere per far affiorare la bellezza nascosta delle persone.
Mi occupo di FormAzione e progetto percorsi di Allenamento Mentale per Professionisti illuminati.

chiara.pierobon@ilmetodor.it
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COME UN LIBRO APERTO

COME UN LIBRO APERTO

 

 

 “È bello leggere le persone. Le persone sono una biblioteca pubblica e non lo sanno”.

Andrea Pinketts

 

 

Cosa c’è dentro la testa delle persone?

Avere una sfera magica che dà tutte le risposte quando le cerchi non sarebbe male.

Se io avessi una sfera magica, la userei per scrutare in profondità dentro le persone (in realtà, ce l’ho).

Da bambina mi sedevo sul marciapiede a guardare la gente passare, e mi chiedevo come fosse la vita di ciascuno di loro. Quali erano i pensieri, le emozioni, i sogni o gli incubi e se in qualche modo la loro vita assomigliasse alla mia.

Non c’erano i social. Così la mia immaginazione poteva creare.

Quando sono cresciuta, le cose non sono cambiate (social a parte).

Mi piace ancora scrutare dentro la testa e dentro il cuore delle persone. Però non lo faccio più dal marciapiedi, perché ho uno strumento che da ragazzina non avevo, una sorta di sfera magica.

Il mondo interiore delle persone è un paesaggio complesso, ma sempre meraviglioso, anche quando incontri dei crepacci (puoi trovarci, nascosti, dei tesori).

 

La faccia nascosta

 

Ti sei mai chiesto com’è la faccia nascosta della luna? Io sì, molte volte.

Ecco, il mondo interiore delle persone è come la faccia della luna che dalla  terra non vediamo mai.

Eppure un modo per vederlo, quel mondo nascosto, c’è.

Se conosci i meccanismi interni di una persona impari a comprendere la sua visione, senza giudicarla. In altre parole entri nella sua bolla di realtà. 

Il concetto di bolla di realtà rende l’idea di quanto ciascuno di noi interpreti il mondo secondo il suo personale parametro.

E questo crea sempre un gran casino.

Tutti pronti a giudicare, pochi a comprendere.

Comunicare non è semplice. E non mi riferisco al gesto di aprire la bocca per far uscire delle parole giusto per rompere il silenzio che imbarazza, ma a un atto ben preciso: quello di entrare “a casa” dell’altro.

L’empatia ti aiuta certo, ma non basta.

 

Quel giorno non lo dimenticherò mai

 

Crescendo, sentivo sempre di più l’esigenza di capire in profondità le persone.

Ogni persona che incontravo, cercavo di scrutarla con l’occhio di chi desidera conoscere terre inesplorate.

Un giorno (non lo dimenticherò mai) venni a contatto con il lavoro di un medico Inglese dei primi del ‘900.

La sua ricerca aveva dell’incredibile: era il rudimento di un vero e proprio codice umano.

Mi buttai a capofitto nello studio di quello che, nel tempo, si rivelò essere un codice perfetto per leggere le persone.

Lo sperimentai nella “carne” studiano le persone: era strabiliante. Riuscivo a capire i meccanismi psicologici, quasi fossi una indovina.

Ma non si tratta di magia, quanto di scienza, la scienza dello spirito.

 

A cosa serve

 

A cosa serve sapere come “funzionano” le persone?

Beh, a un sacco di cose.

  • Prima di tutto, ti aiuta a capire te stesso. E solo questo potrebbe bastare.
  • Ti aiuta a capire gli altri, senza giudicarli.
  • Ti permette di scegliere le persone con cui collaborare. Non che gli altri siano sbagliati, ma è fuori discussione che con qualcuno c’è affinità e con altri no (il codice umano ti spiega il perché).
  • Ti aiuta a scegliere, in fase di selezione, la persona adatta a un determinato ruolo.
  • Ti insegna a relazionarti in maniera costruttiva con chi è vicino a te (pensa solo al partner o ai figli, al di là dell’aspetto professionale).
  • Ti permette di comunicare davvero.
  • In sintesi, ti dà la chiave d’accesso alla bolla di realtà altrui (oltre a spiegarti come funziona la tua).

L’essere umano diventa un libro aperto. Il sogno di ogni curioso studioso della psiche umana, ma non solo.

Ora ti starai chiedendo se esista davvero uno strumento simile che ti permette di “leggere” in maniera dettagliata la persona che hai di fronte.

Lo strumento c’è e tu hai la fortuna di averlo incontrato.

Non sto parlano di tecniche di comunicazione o di protocolli preconfezionati.

Ti sto dicendo che puoi comprendere in maniera chiara e precisa i meccanismi psicologici di te e degli altri.

Un unico avvertimento: lo strumento di cui ti sto parlando è potente e richiede da parte tua una grande responsabilità nell’utilizzo.

Se il tuo intento non è veramente puro, lascia perdere. 

Giocare col fuoco della consapevolezza è tremendamente pericoloso.

 

Semper Ab Intra Age

 

P.S. Se vuoi capire, da’ un’occhiata alla rubrica Lo Specchio Introverso o scrivimi in privato.

 

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chiara.pierobon@ilmetodor.it
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LA LIBERTÀ È UNA COSA SERIA

LA LIBERTÀ È UNA COSA SERIA

 

 

 “Nessuno è libero se non è padrone di se stesso”.

Epitteto

 

 

“Nessuno è libero se non è padrone di se stesso.“ 

Una frase che molti non hanno mai capito, forse perché non ci hanno mai riflettuto. Eppure in queste dieci parole si nasconde un “dettaglio” che può fare la differenza nella tua vita.

Quando prendiamo in esame il concetto di libertà, ci riferiamo di solito a qualcosa di esterno a noi, tipo libertà di espressione, libertà di scegliere il lavoro che ci piace, libertà da legami, libertà da vincoli di orario imposti da altri, ecc.

La provocazione che ti lancio oggi è quella di provare a interiorizzare il concetto di libertà.

Spesso mi sento dire: “Io sono libero di fare quello che voglio”.

Ma questo non è vero.

Quando una persona fa un’affermazione di questo tipo, è davvero libera interiormente e compie una scelta cosciente di agire in una determinata maniera o semplicemente re-agisce sotto l’impulso di un automatismo interiore inconscio? 

C’è una grande differenza.

Per esempio, ti è mai capitato di non fare il tuo allenamento quotidiano (quello che ti eri programmato di fare), pensando di essere libero di decidere?

Beh, la cattiva notizia è con non l’hai deciso tu, ma semplicemente sei stato vittima inconsapevole della tua pigrizia, cioè di un meccanismo interno automatico che tende a non fare fatica: “ma sì dai, lo farò domani”.

La bella notizia è che puoi, tramite una buona disciplina interiore, liberarti dagli automatismi che decidi non essere utili e salutari per te.

Certo, costa fatica. I traguardi raggiunti non sono mai gratis. Chiedilo a un qualsiasi sportivo professionista.

L’allenamento mentale non differisce molto da quello fisico: costa fatica e richiede costanza.

 

I comandi inconsci

 

Noi esseri umani “funzioniamo” attraverso dei comandi inconsci che guidano il nostro agire, e questi comandi si chiamano emozioni.

Aver voglia o non aver voglia si concretizza nel nostro sentire attraverso un’emozione.

Essere liberi da questi comandi (in altre parole saper gestire le emozioni e i propri meccanismi interni) presuppone una conoscenza e un lavoro interiore che ogni persona dovrebbe fare se vuole essere considerata una persona libera. Altrimenti sono chiacchiere.

Per fare ciò ci vuole allenamento, cioè tanta PRATICA.

Se vuoi conquistare la tua personale libertà devi avere una rigorosa (ma giocosa) disciplina quotidiana. In altre parole, devi farti il mazzo.

Nessuna grande opera si compie in un giorno e senza sforzo.

E permettimi di dirlo, tu sei l’opera più importante (per te stesso) a cui dedicare energie e attenzione.

Tutto il resto, all’esterno, è solo una logica quanto inesorabile conseguenza.

Buon Lavoro.

 

Semper Ab Intra Age

 

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Chiara Pierobon

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chiara.pierobon@ilmetodor.it
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