“Tutti gli esseri umani vogliono essere felici, peraltro, per poter raggiungere una tale condizione, bisogna cominciare col capire cosa si intende per felicità”.

Jean Jacques Rousseau

 

 

 

L’importante è che ti renda felice”.

Frase tipica che ci sentiamo dire quando siamo alle prese con un cambiamento che abbiamo deciso di fare, o quando chi ci sta accanto non condivide pienamente una nostra scelta.

Sembra che il fine principale di un essere umano sia la felicità. 

In effetti, fin dall’antichità le disquisizioni filosofiche vertevano proprio su questo: come poter essere felici? Eppure in più di duemila anni di ricerca, tutta questa felicità io non la vedo in giro. Avremmo mica guardato dalla parte sbagliata?

Ogni giorno ci riempiamo la testa di stronzate e ci creiamo dipendenze fatali ed inutili. Messi così, come possiamo pretendere di raggiungere qualche grado di felicità?

Viviamo, lavoriamo, ci sposiamo, facciamo famiglia, studiamo, viaggiamo, investiamo in nuovi progetti, facciamo corsi, iniziamo nuove relazioni: tutto questo con un solo obiettivo: essere felici.

Perché allora non siamo mai felici?

Raggiunto un presunto motivo di felicità, ne cerchiamo subito un altro, in una compulsione bulimica che ci lascia alla fine sfiniti.

La felicità continua ad essere un lontano miraggio.

Sembra di vivere all’interno di una grande caccia al tesoro cosmica. Gli indizi ci sono, seminati qua e là, ma della felicità solo qualche pallida ombra.

Soprattutto di questi tempi.

Allora, mi chiedo, stiamo forse guardando dalla parte sbagliata? Stiamo dando troppa attenzione al mondo esteriore e poca a quello interiore?

La verità è che la felicità (quella vera) è una condizione interna e non dipende dall’esterno.

“Ma come faccio a cambiare la condizione interna?”

Conosco solo un modo: lavoro interiore signori.

 

Ripartire dall’essere umano

 

Presso gli antichi Greci era cosa comune conoscere e indagare sul funzionamento dell’essere umano.

Corpo, psiche e spirito venivano analizzati e studiati con un approccio pressoché scientifico. La Filosofia stessa era scienza.

Ecco, penso che oggi dobbiamo recuperare quel modo di esaminare “l’universo essere umano” nella sua globalità.

Troppo progresso esteriore ci ha fatto dimenticare il progresso interiore.

Che sapore ha la felicità? 

Secondo il mio concetto di felicità, Seneca ha colto in pieno il punto: 

“Che non ti manchi mai la gioia, anzi che ti nasca in casa; e nascerà, purché essa sia dentro a te stesso. Le altre forme di contentezza non riempiono il cuore, sono esteriori e vane. È lo spirito che dev’essere allegro ed ergersi pieno di fiducia al di sopra di ogni evento. Credimi, la vera gioia è austera”

La realizzazione personale sta nel fare di se stessi un capolavoro. Qui è nascosta (sotto strati di cazzate) la felicità.

Dobbiamo ripartire dalle fondamenta per edificare la nostra felicità.

E se non partiamo da noi stessi, non vedo alcuna realizzazione possibile.

Ergo: lavoriamo interiormente signori, lavoriamo.

 

Semper Ab Intra Age

 

 

 

 

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Chiara Pierobon

Amo pensarmi come una scultrice mentale.
Con lo scalpello della consapevolezza, lavoro sugli strati di condizionamenti e di maschere per far affiorare la bellezza nascosta delle persone.
Mi occupo di FormAzione Umanistica e progetto Percorsi di Consapevolezza per Professionisti illuminati.

chiara.pierobon@ilmetodor.it
www.ilmetodor.it

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