“Ho visto un angelo nel marmo ed ho scolpito fino a liberarlo.”
Michelangelo Buonarroti
Il vero te stesso si nasconde sotto strati di condizionamenti e maschere.
Quand’è stata l’ultima volta che ti sei permesso di essere te stesso in maniera integrale?
Eppure questa dovrebbe essere la normalità.
Camminiamo tutti nel mondo dentro i nostri gusci protettivi, prigionieri del marmo, incapaci di uscire per respirare a pieni polmoni. La metafora della statua rende bene l’idea.
Un giorno, qualche anno fa, un mio cliente dopo una sessione individuale mi guardò dritto negli occhi e mi disse: “tu scolpisci persone”.
La sua frase mi trafisse.
Nessuno mai come lui aveva colto l’essenza del mio lavoro, nemmeno io in verità. In quel momento capii l’enorme responsabilità che era racchiusa nel mio scalpello, ossia nelle mie parole.
La definizione mi piacque talmente, che decisi di usarla sempre per descrivere il mio lavoro. Ecco perché la trovi nella bio.
“Un bravo marmista conosce la materia. Sente dove cederà al suo assalto perché l’incisione è già presente nel blocco e aspetta solo di essere rivelata; lo scultore, con precisione quasi millimetrica, ha intuito quali sembianze assumerà l’opera che solo gli ignoranti credono sia frutto della sua volontà. E invece lui non fa altro che svelare: il suo talento, infatti, non consiste nell’inventare forme, bensì nel rendere manifeste quelle che erano invisibili”.
Queste parole sono di una scrittrice contemporanea francese, Muriel Barbery. Rendono bene l’idea di come ci si dovrebbe approcciare alla sacralità di una persona.
Pensa per esempio a un’insegnante o a un educatore: quanto è realmente impegnato a rendere manifeste le qualità ancora invisibili del bambino? O piuttosto è concentrato a riempire di nozioni e di dogmi il suo povero cervello ancora plasmabile?
Lo stesso vale per un coach, per un manager o per uno psicologo. In genere per tutte quei professionisti che “lavorano” sulle persone e con le persone.
L’approccio dovrebbe essere proprio quello di uno scultore: svelare la bellezza e il talento nascosti di un individuo. Ma per fare questo ci vuole consapevolezza. E molto cuore.
Invece siamo sommersi da protocolli, da frasi motivazionali del lunedì mattina e da “santoni” che non conoscono minimamente come funziona un essere umano (e il cosmo annesso).
Voglio dire, tutte cose bellissime quelle motivazionali, ma prive di qualsiasi applicazione pratica.
Non esiste un modo giusto di essere o di agire. Ne esistono molti.
Conoscere l’animo umano significa penetrare lo strato di marmo per intravedere la perfezione. E farla uscire.
Ci sono molti strumenti per farlo.
Uno di questi è il Codice Umano, uno modo sofisticato e affascinante per “leggere” le persone sotto gli strati di condizionamenti e maschere (vai all’articolo dedicato).
Penso che il senso di questa nostra esistenza sia proprio quella di fare della nostra vita un’opera d’arte, una scultura bellissima.
Togliere gli strati superflui significa vincere le paure, superare il giudizio (di se stessi in primis), sciogliere i nodi, lasciar andare il rancore, accogliere la propria natura, fare pace con l’autostima, sfidare gli ostacoli e onorare la propria bellezza. Cosette da niente insomma.
Lo so, le frasi motivazionali sono più comode: assomigliano al sofà di casa quando guardi la tua serie preferita su Netflix.
Però, mentre stai adagiato sopra il tuo ozio, la vita scorre. E tu rimani intrappolato dentro il tuo blocco di marmo.
Che tu prenda in mano lo scalpello o che tu lo faccia prendere in mano ad altri, non indugiare a lungo sotto i tuoi strati di materia superflua.
Potresti morire asfissiato dal conformismo.
E sarebbe davvero un peccato mortale.
Semper ab Intra Age
P.S. Hai due opzioni per realizzare la tua opera d’arte. O impari l’arte di scolpirti da solo (si può fare, basta conoscer l’ABC del lavoro su di sé e in questo posso aiutarti), o scegli un bravo scultore che lo faccia insieme a te (e anche in questo posso aiutarti). Volevo solo essere chiara, in tutti i sensi.
Chiara Pierobon
Amo pensarmi come una scultrice mentale.
Con lo scalpello della consapevolezza, lavoro sugli strati di condizionamenti e di maschere per far affiorare la bellezza nascosta delle persone.
Formo e affianco Manager e Professionisti nella creazione dei talenti umani all’interno della loro squadra di lavoro.
Ciao Chiara,
ricordo quando abbiamo colloquiato assieme che ti avevo parlato di “ponti che abbassavo con determinate persone” riguardo il mio carattere ed il mio io. In questo articolo trovo molti collegamenti con lo scolpire l’animo per rilevare gli strati coperti.
Rilevare gli strati coperti (o abbassare i ponti) è un obiettivo che mi sono posto per migliorare me stesso nell’approccio verso gli altri.
Grande Andrea! Tu sei speciale e hai molti strumenti interiori per riuscire a fare di te stesso un capolavoro.