“Non importa quanti soldi facciamo, non importa quanto potere accumuliamo, non importa quante promozioni ci vengono date, nessuno di noi sarà mai dichiarato vincitore della vita”.

Simon Sinek

 

 

 

Negli ultimi due anni 600.000 persone hanno cambiato lavoro.

L’altro giorno parlavo con un un professionista con il quale collaboro e si discuteva su questo dato impressionante.

Cosa ha spinto tutte queste persone a fare un cambio drastico della loro vita professionale in questi ultimi tempi?

Un dato su cui riflettere.

La crisi che stiamo vivendo non è solo economica e finanziaria, ma anche e sopratutto una crisi di valori e di prospettive. Le persone sono confuse e frustrate, come mi confermano molti professionisti con cui mi confronto ogni santo giorno.

Ho come l’impressione che ci siamo persi da qualche parte, tra le cifre dei registri contabili. Così abbiamo smarrito anche il senso che vogliamo dare alla nostra vita. Con la furia di guardare fuori, ci siamo dimenticati di guardare dentro.

Questa crisi tutto sommato è una benedizione: è un’ottima opportunità per iniziare a guardare da un’altra parte, o meglio, per iniziare a guardare in modo diverso. In fondo, i momenti difficili sono sempre serviti a questo, a trovare nuove prospettive dalle quali ripartire.

Questo vale anche per il mondo professionale.

Lavoriamo 8 ore al giorno (per qualcuno le cose sono un po’ diverse, ma restiamo generici).

Possiamo passare un terzo della nostra vita a produrre fatturato senza tener conto dello sviluppo e dell’espressione delle nostre qualità?

Sbroccare è il minimo, significa essere sani di mente (sembra un paradosso, ma non lo è).

Ecco cosa ha spinto quei 600.000 individui a cambiare lavoro: la ricerca di un senso profondo da dare alle loro giornate, al di là del conto in banca.

 

La Rivoluzione Umanistica

 

Insieme a tanti altri settori, anche quello del lavoro va ribaltato come un calzino. E io sono qui per farlo.

La vita è troppo breve per non investire sulla realizzazione dei propri talenti.

Il fatturato ha sempre affascinato, ma spesso si è rivelato uno specchietto per le allodole. Tutti noi abbiamo un appuntamento con il destino, e quando ci arriveremo meglio essere pronti, non solo ricchi. 

O meglio, essere ricchi dentro, non solo fuori.

Il fatturato dovrebbe essere la logica conseguenza della felicità che mettiamo in ciò che facciamo, non il fine per il quale ci sbattiamo ogni giorno.

Siamo pronti a mettere in discussione le nostre credenze e il nostro operato? Perché di questo stiamo parlando nel 2022.

Se il mondo là fuori è in crisi un motivo c’è. Non c’entra solo la classe politica o il cattivo di turno.

Dai saggi di ogni epoca ho imparato a guardare dentro, non fuori. Così era per gli Alchimisti, per i Greci antichi, per gli orientali e per i grandi studiosi della mente del ventesimo secolo.

Vuoi cambiare il mondo? Inizia a cambiare te stesso.

C’è un estremo bisogno di umanità, di spiritualità, di filosofia, di bellezza e di poesia, non solo di numeri. Così nella vita come nel lavoro.

Nostro il compito di farci portatori del cambiamento.

E non preoccuparti dei numeri. Arriveranno come logica conseguenza.

 

Semper Ab Intra Age

 

 

 

 

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Trovi validi suggerimenti per affrontare al meglio questo imminente cambiamento epocale.

Chiara Pierobon

Amo pensarmi come una scultrice mentale.
Con lo scalpello della consapevolezza, lavoro sugli strati di condizionamenti e di maschere per far affiorare la bellezza nascosta delle persone.
Mi occupo di FormAzione Umanistica e progetto Percorsi di Consapevolezza per Professionisti illuminati.

chiara.pierobon@ilmetodor.it
www.ilmetodor.it

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