Scendo un attimo all’inferno e torno

 

“Per essere felici bisogna allenarsi tutti i giorni.”
Alberto Casiraghy

 

Il pensiero positivo (così come te lo raccontano) non funziona.

Mi dispiace mandare in frantumi un’illusione così rassicurante, ma una brutta verità è sempre meglio di una bella bugia.

Come per tutte le cose esiste sempre una versione sofisticata e “difficile” da mettere in pratica (difficile nel senso che richiede impegno protratto nel tempo) e ne esiste un’altra contraffatta, proprio come i portafogli di Louis Vuitton che trovi nelle bancarelle del lungomare.

Orientare i pensieri della propria mente, in modo da intervenire sulla realtà circostante, non è cosa da poco.

Non si tratta infatti di partorire sporadici pensieri carichi di entusiasmo, ma di avere il controllo di quello che succede dentro la tua testa.

E, permettimi, sono due cose molto diverse.

Arriviamo al nocciolo della questione: tu, hai la padronanza del tuo dialogo interno? Come parli a te stesso durante il giorno? Con quali pensieri vai a letto? (tutta roba che imprimi sul tuo subconscio, per la cronaca).

Pretendi di avere un buon dialogo con i tuoi collaboratori, di saper comunicare in maniera eccellente con i tuoi clienti (hai fatto anche svariati corsi al riguardo), ma non hai mai curato la qualità del tuo dialogo interno!

Non puoi fare all’esterno ciò che non sei già in grado di fare all’interno, è il mantra degli Alchimisti, ricordalo.

Se vuoi che la tua vita sia un inno alla gioia (o se sei uno che si accontenta, basta una sonata in do maggiore di Mozart), non puoi prescindere dal prenderti cura dei tuoi pensieri, ovvero del contenuto della tua mente.

Non puoi avere una vita positiva e una mente negativa.

È talmente ovvia questa cosa che hanno inventato il filone del pensiero positivo. Silicone per il cervello.

Perché il pensiero positivo non funziona? O, in ogni caso, come deve essere approcciata questa filosofia affinché funzioni?

Seguimi nel ragionamento, la cosa ti sarà chiara.

 

  • La macchina biologica umana è naturalmente programmata a pensare in negativo: prevedere gli possibili scenari nefasti mette in condizione di essere pronti al peggio (è un programma di sopravvivenza della specie).
  • Pensare in positivo (ossia invertire la rotta e concentrarsi sulle possibili soluzioni) è frutto di un lavoro di consapevolezza e di controllo interiore, o comunque di un allenamento mentale mirato.
  • Il pensare positivo effimero e privo della necessaria discesa agli inferi personali è la scorciatoia. È come alzare il tappeto e buttare sotto la polvere. Funziona nell’immediato, nel senso che dà un momentaneo sollievo, ma a lungo andare non produce alcun risultato (né interiore, né esteriore).

L’uomo post moderno ama le scorciatoie e i traguardi facili. Egli è pigro.

Da qui nascono la sua alienazione, la sua insoddisfazione profonda e il malessere che lo contraddistingue.

Dai, non raccontiamocela. Non siamo la Famiglia del Mulino Bianco, in cui tutti si svegliano felici di iniziare un’altra giornata di lavoro.

Dobbiamo conquistarcela la nostra felicità, dobbiamo guadagnarcelo il nostro pensiero positivo. E per questo bisogna scendere all’inferno, non esistono scorciatoie.

Nessun albero può crescere fino al paradiso se le sue radici non scendono fino all’inferno”, diceva a ragione Jung.

Conoscere se stessi, le proprie paure, le sfide personali, il proprio tallone d’Achille, le ferite da sanare e i corti circuiti da sistemare è la via maestra per costruire un sano dialogo interiore.

Un dialogo interiore costruito su queste basi diventa potentissimo.

Saper governare la propria mente significa saper governare la propria vita.

E se vuoi avere influenza sulla vita degli altri (i tuoi collaboratori) devi partire dall’unico porto che conosci, ossia te stesso.

Buon lavoro.

 

Semper ab Intra Age

P.S. Un buon allenamento mentale presuppone costanza, dedizione, perseveranza e disciplina. Quando sei sicuro di possedere queste qualità, chiamami.

Chiara Pierobon

Amo pensarmi come una scultrice mentale.
Con lo scalpello della consapevolezza, lavoro sugli strati di condizionamenti e di maschere per far affiorare la bellezza nascosta delle persone.
Formo e affianco i Manager illuminati nella creazione dei talenti umani all’interno del loro team di lavoro.

chiara.pierobon@ilmetodor.it
www.ilmetodor.it

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