La libertà come sovranità interiore

 

“Nessuno è libero se non è padrone di se stesso.”
Epitteto

 

L’ultima riflessione del mese che ti propongo di fare prima di iniziare il nuovo periodo lavorativo arriva come una bomba pronta a smuovere qualsiasi tipo di certezza precostituita.

Sei pronto?

Ho pensato che una bella scossa a fine Agosto ci sta bene, così predisponi il tuo sistema neurovegetativo a produrre ormoni quali adrenalina e cortisolo, così utili in una professione come la tua basata sull’intraprendenza.

 

“Nessuno è libero se non è padrone di se stesso.“

 

Quando prendiamo in esame il concetto di libertà, siamo soliti riferirci a qualcosa di esterno a noi, tipo libertà di espressione, libertà di scegliere il lavoro che ci piace, libertà da legami, libertà da vincoli di orario imposti da altri, ecc.

Suppongo che anche tu abbia la tua personale concezione di libertà, sarebbe strano il contrario.

Per ognuno di noi la libertà rappresenta qualcosa di diverso, anche se alcuni ambiti possono essere decisamente comuni e riconosciuti come intoccabili.

La provocazione che ti lancio oggi è quella di provare a interiorizzare, in un certo senso, il concetto di libertà.

Spesso mi sento dire: “Io sono libero di fare quello che voglio”.

Ma rifletti un attimo con me e con Epitteto, dal quale abbiamo preso in prestito la citazione.

Quando una persona fa un’affermazione di questo tipo, è davvero libera interiormente e compie una scelta cosciente di agire in una determinata maniera o semplicemente re-agisce sotto l’impulso di un automatismo interiore inconscio?

Per esempio, ti è mai capitato di non fare il tuo allenamento quotidiano (quello che ti eri programmato e prefissato di fare), perché pensavi di essere libero di decidere?

Beh, la cattiva notizia è con non l’hai deciso davvero tu ma, molto probabilmente, sei stato vittima inconsapevole della tua pigrizia, ovvero di un meccanismo interno automatico che tende alla zona di comfort (a non fare fatica).

La bella notizia è che puoi, tramite una buona disciplina interiore, affrancarti dagli automatismi che decidi non essere utili e salutari per te.

Quello che voglio dirti è che noi esseri umani “funzioniamo” attraverso dei programmi inconsci che guidano il nostro agire, e questi programmi si chiamano emozioni.

Aver voglia o non aver voglia si concretizza nel nostro sentire attraverso un’emozione.

Essere liberi da questi software (in altre parole saper gestire le tue emozioni e i tuoi personali meccanismi interni) presuppone una conoscenza e un lavoro interiore che una persona come te (con la professione che ha scelto) è quasi obbligato a fare, pena il fallimento o quanto meno la frustrazione e l’insoddisfazione di sottofondo.

Lo so, ti sto chiedendo tanto.

Ma vedi il mio compito è proprio quello di risvegliare in te quella consapevolezza sopita che può trasformare te stesso e di conseguenza il tuo lavoro in una prestazione al top.

Un buon allenatore mentale, infatti, provoca affettuosamente il suo “atleta” affinché la sua performance passi da buona a eccellente.

Come hai potuto vedere la letteratura classica è piena di perle di saggezza.

Ma se vuoi vedere dei risultati tangibili nella tua vita personale e professionale devi imparare a portarle nella pratica attraverso una rigorosa (ma giocosa) disciplina quotidiana.

Nessuna grande opera si compie in un giorno e senza sforzo.

E permettimi di dirlo, tu sei l’opera più importante (per te stesso) a cui dedicare energie e attenzione.

Tutto il resto, all’esterno, è solo una logica quanto inesorabile conseguenza.

Buon Lavoro.

 

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