“Se vuoi capire l’altro, non ascoltare le parole che dice, ma quelle che non dice.

Khalil Gibran 

 

 

 

L’altro giorno ero in riva al fiume, ci vado sempre appena posso. Mi piace ascoltare lo scorrere dell’acqua: è un modo per pulire i miei pensieri.

Mentre camminavo ho incontrato una persona che non vedevo da tempo e, in 10 minuti, mi ha raccontato tutte le sue sventure.

Se non avessi fatto un gran lavoro su di me in tutti questi anni, l’avrei ascoltata distrattamente fingendo di essere interessata. Oppure avrei inventato una scusa e l’avrei congedata. Invece sono rimasta lì, concentrata ad ascoltare i suoi incubi mentali.

Comunicare è un bisogno ed è talmente urgente che spesso non riusciamo a stare zitti. Il silenzio, patrimonio dell’umanità; ma questo è un altro discorso.

Perché ti racconto questo?

Perché quando parliamo di intelligenza emotiva, spesso ci riempiamo la bocca di concetti nobili e bellissimi, ma se ci troviamo di fronte a qualcuno che ci racconta la sua storia non riusciamo ad ascoltarlo con la dovuta attenzione.

Quanto è vera questa affermazione?

Non mentire, tanto Dio ti vede che pensi ai fatti tuoi quando fingi di ascoltare il tuo cliente.

 

Ascoltare, voce di un verbo sconosciuto

 

È scientificamente provato che ascoltare aumenta l’empatia. 

Nel vocabolario al termine empatia troviamo: “soffrire insieme”. Si tratta di quella particolare capacità di comprendere lo stato d’animo e la situazione emotiva di un’altra persona, in modo immediato e generalmente senza bisogno di una comunicazione verbale, cioè senza aprire bocca.

Dicono che l’empatia si allena, come del resto l’intelligenza emozionale: ni.

C’è chi è predisposto a “sentire” l’altro e ad ascoltare e chi invece non è in grado di farlo. Questione di biologia (cervello predominante) e di maturità spirituale. 

Non possiamo pretendere dagli altri empatia. Possiamo solo svilupparla in noi se ne siamo capaci e, soprattutto, se ne sentiamo l’esigenza (le due cose alla fine coincidono).

Basta con questo buonismo dilagante che ammorba l’umanità; non serve a niente. Invece di farci belli con paroloni che piacciono ai social, mettiamo in pratica l’intelligenza emotiva ogni giorno ascoltando con interesse gli altri, anche quando i loro racconti ci annoiano (in realtà ci annoiano perché degli altri non ce ne frega niente).

Sono estrema nelle mie parole, lo so. Ma le persone vanno scosse, come certi liquidi: la parte migliore spesso si deposita sul fondo.

 

Comunicare significa…

 

Quando chiedo ai partecipanti durante i miei corsi cosa sia la Comunicazione, quasi tutti rispondono cose come “usare le parole adeguate”, “utilizzare il giusto tono”, “curare il para verbale e il non verbale”, ecc.

Tutte cose giustissime, ma nessuno coglie il punto: comunicare significa ascoltare.

Una vera comunicazione parte dall’orecchio che ascolta, non dalla bocca che parla. Per poter capire qualcuno devi essere capace di ascoltarlo oltre le sue parole.

Ascoltare qualcuno ha a che fare non solo con l’udito. È un’azione che coinvolge altri canali, quali la vista, il tatto e quel particolare modo di sentire chiamato “sesto senso”.

Essere lì presente con la testa, nella totale attenzione all’altro. 

Difficile?

Sì, perché la nostra mente salta come una scimmia impazzita da un pensiero all’altro, fa fatica a restare ferma. Però si può imparare.

Quella che chiamano mindfulness non è altro che riuscire a fermare il chiacchierio mentale per essere nel momento presente al 100%. Immagina di ascoltare qualcuno in questo stato di coscienza: cosa succede? 

Le porte della percezione si spalancano.

Nessuna strategia, nessuna tecnica comunicativa. Solo totale presenza e piena consapevolezza.

Le strategie e le tecniche servono, non fraintendermi. Ma solo fino a un certo punto. Se vuoi fare il passo successivo, devi lavorare dentro di te.

E niente, le scorciatoie le abbiamo finite. Tocca allenarsi.

 

Semper Ab Intra Age

 

 

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Chiara Pierobon

Amo pensarmi come una scultrice mentale.
Con lo scalpello della consapevolezza, lavoro sugli strati di condizionamenti e di maschere per far affiorare la bellezza nascosta delle persone.
Mi occupo di FormAzione e progetto percorsi di Allenamento Mentale per Professionisti illuminati.

chiara.pierobon@ilmetodor.it
www.ilmetodor.it

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