“Una cosa è avere talento. È un’altra cosa scoprire come usarlo.”
Roger Miller

 

I tuoi collaboratori sono pozzi di talenti inespressi.

Per alcuni di loro questa cosa è molto evidente, per altri lo è meno. Ed è proprio con questi ultimi che tu hai maggior margine di lavoro.

Il tuo compito non è quello di pretendere da loro numeri, ma di far brillare il loro talento.

Se non hai ancora messo a fuoco questa verità, dovrai sbrigarti a farlo: i tempi stanno cambiando molto velocemente e chi saprà costruire relazioni emozionanti e profonde (anche e soprattutto con i suoi collaboratori) sarà premiato in termini di successo.

Che problema hai con i tuoi collaboratori meno produttivi?

Sono sicura che te lo sei chiesto più volte, senza però trovare una risposta soddisfacente.

 

L’aspettativa è l’anticamera della delusione

 

Il problema che tu sottovaluti è l’aspettativa quasi sempre sbagliata che nutri nei confronti dei tuoi collaboratori (e nei confronti delle persone in generale).

Qualsiasi aspettativa è sbagliata in partenza, e qui potremmo aprire un dibattito infinito.

Ma in questo caso l’aspettativa ti porta a compiere un errore di valutazione molto importante, dal quale dipende il valore del tuo Business.

Non puoi chiedere a un programma Excel di scrivere una poesia, allo stesso modo in cui non puoi chiedere a un tuo collaboratore particolarmente empatico di ragionare per obiettivi numerici.

O meglio, potrai chiederglielo ma la tua aspettativa di risultato sarà disattesa.

Stessa cosa dicasi per un collaboratore razionale e metodico: non più pretendere da lui che sia empatico. Potrà imparare l’ABC della relazione, ma sicuramente avere a che fare con gli altri non è il suo forte.

 

Conoscere e rispettare gli altri significa tirare fuori il meglio da loro

 

E veniamo alla domanda retorica: conosci davvero i tuoi collaboratori? (lo stesso ragionamento vale per i tuoi clienti).

Conosci il loro “funzionamento”? Sai quale il cervello dominante? (questa è biologia, non fantasia).

Perché se non hai queste informazioni di base, continuerai a fare interventi prestampati sui tuoi uomini (motivazione e cose del genere), nutrendo aspettative che ti porteranno alla delusione. Il tutto in un circolo vizioso dal quale difficilmente si riesce ad uscire.

L’intervento su ognuno dei tuoi collaboratori deve essere confezionato su misura, proprio come fa un sarto esperto, andando a toccare quelle leve che hanno significato per lui, non per te perché qualcuno ti ha insegnato delle regole standard.

La standardizzazione non funziona più. E meno male.

Il tuo collaboratore ha bisogno di un mentore che lo guidi nel suo perfezionamento graduale e continuo, sia come uomo che come professionista. E per fare questo, devi conoscere le regole del gioco.

Tocca il cuore del tuo collaboratore e lui sarà tuo per sempre.

Tu come Manager hai questo compito complicato.

Se vuoi rimanere ancorato ai numeri e alla motivazione in aula, fai pure.

Ma non stupirti se le tue superficiali aspettative saranno disilluse.

Ora conosci come stanno le cose.

 

Semper ab Intra Age

 

P.S. Se vuoi saperne di più sulle regole del gioco, fatti un giro sul mio sito: https://www.ilmetodor.it/il-metodo-r/.

Chiara Pierobon

Amo pensarmi come una scultrice mentale.
Con lo scalpello della consapevolezza, lavoro sugli strati di condizionamenti e di maschere per far affiorare la bellezza nascosta delle persone.
Formo e affianco i Manager illuminati nella creazione dei talenti umani all’interno del loro team di lavoro.

chiara.pierobon@ilmetodor.it
www.ilmetodor.it

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