“Nessun uomo è un’isola, completo in se stesso; ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto.

John Donne

 

 

Per alcuni è facile, per altri complicato. Sta di fatto che lavorare in squadra fa crescere tantissimo, soprattutto sulle dinamiche personali.

Spesso un insieme di colleghi non è una squadra. 

Non è che manchi la visione comune, quella magari c’è ed è il motore trainante del gruppo. Quello che manca è la comprensione profonda dell’aspetto umano dei componenti della squadra.

Persone messe insieme da un obiettivo professionale, ma che non conoscono niente dei rispettivi mondi interiori. Questo non è sano.

Che il problema del pianeta terra sia il fraintendimento globale, l’ho già detto più volte.

Una Torre di Babele silenziosa e nascosta che rischia di mantenere il genere umano in uno stato di ignoranza umanistica perenne.

 

I rapporti umani e la legge dello specchio

 

Non so se lo sai, ma tutte le relazioni che intratteniamo sono per noi una scuola quotidiana.

Jung, grande studioso della psiche umana, era solito dire che attraverso l’altro noi conosciamo e saniamo noi stessi.

In che senso?

Quando non andiamo d’accordo con qualcuno è comodo proiettare all’esterno il nostro disagio e pensare che sia uno stronzo. Ma questo non corrisponde alla realtà dei fatti.

Meno comodo (ma più utile) è guardare con onestà il fastidio che l’atteggiamento di qualcuno produce in noi: lì si nasconde un’informazione importante che ci riguarda da vicino.

Le re-azioni che abbiamo di fronte a qualche comportamento parlano di noi, non degli altri. Se abbiamo il coraggio di analizzare con cura le nostre reazioni invece di giudicare qualcun altro avremmo la possibilità di crescere tantissimo in termini di maturità interiore.

Questa dinamica è conosciuta come legge dello specchio: attraverso gli altri, conosciamo noi stessi.

 

Lavorare in squadra

 

È molto più facile lavorare da solo (almeno per me), ma è molto più fruttuoso lavorare in squadra. A una condizione: che ci sia un impegno da parte di tutti a conoscere l’altro da vicino.

Non possiamo pretendere dagli altri comportamenti che avremmo noi. Siamo diversi, sia come attitudini interiori, sia come vissuto.

La potenza della squadra è proprio quella di mettere insieme esseri umani DIVERSI che si arricchiscano l’un l’altro e che si rispettino profondamente nei loro modi differenti di interpretare la vita e il lavoro.

Nei miei interventi formativi, ho visto crescere una comprensione profonda delle dinamiche di squadra. Il team building (che va molto di moda) non si può ridurre a un incontro condito con gioco, entusiasmo ed enfasi. Il team building è un lavoro di consapevolezza che si fa insieme ai membri della squadra ed è frutto di impegno e di apertura mentale.

Non ci accontentiamo più della superficialità con la quale si affrontano tematiche importanti, come quella delle relazioni umane in ambito professionale. Vogliamo un approccio diverso.

Ogni professionista è prima di tutto un essere umano.

Impegniamoci a conoscere l’essere umano prima del professionista. 

I risultati (anche di squadra) saranno una logica e piacevole conseguenza.

 

Semper Ab Intra Age

 

P.S. Come dice un proverbio cinese, l’inizio di ogni saggezza consiste nel perdonare agli altri il fatto di essere diversi da noi. Impariamo a fare della diversità una ricchezza. Qui trovi quello che faccio io con la squadra.

 

 

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Trovi validi suggerimenti per affrontare al meglio questo imminente cambiamento epocale.

Chiara Pierobon

Amo pensarmi come una scultrice mentale.
Con lo scalpello della consapevolezza, lavoro sugli strati di condizionamenti e di maschere per far affiorare la bellezza nascosta delle persone.
Mi occupo di FormAzione e progetto percorsi di Allenamento Mentale per Professionisti illuminati.

chiara.pierobon@ilmetodor.it
www.ilmetodor.it

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