“Taluni considerano la disciplina un peso. Per me, è una sorta di ordine che mi dà la libertà di volare.”
Julie Andrews

 

 

Tanti pensano alla disciplina come a una pratica che ti nega la libertà di fare quello che vuoi. Beh, è l’esatto contrario.

Siamo nell’epoca della distorsione di massa.

Buonismo che viene spacciato per bontà, corruzione dei valori venduto come progressismo, anarchia e caos confusi con libertà, superficialità e stupidità distribuite come saggezza, dittatura vestita da democrazia (ma questo è un altro complicato discorso).

A qualcuno l’ingrato compito di mettere i pezzi della scacchiera al loro posto, anche se questo verrà percepito come un atto reazionario. Me ne assumo il rischio.

Spacciare anarchia per libertà non è una strategia che a lungo termine funziona.

Nessuno è libero se non è padrone di se stesso”.

Questa è una frase carica di significato, per chi sa coglierlo. (Ah, tra l’altro, non è una frase mia, ma di Epitteto).

Quando prendiamo in esame il concetto di libertà, siamo soliti riferirci a qualcosa di esterno a noi, tipo libertà di espressione, libertà di scegliere il lavoro che ci piace, libertà da legami, libertà da vincoli di orario imposti da altri, ecc.

Suppongo che anche tu abbia la tua personale concezione di libertà, sarebbe strano il contrario.

Per ognuno di noi la libertà rappresenta qualcosa di diverso, anche se alcuni ambiti possono essere decisamente comuni e riconosciuti come intoccabili.

Ed ecco, puntuale, la provocazione: quanto puoi essere veramente libero all’esterno se non sei prima libero all’interno (rispetto ai tuoi meccanismi interiori)?

Dai, non raccontiamoci bugie, non qui, non più.

Spesso mi sento dire: “Io sono libero di fare quello che voglio”.

Ma rifletti un attimo.

Quando una persona fa un’affermazione di questo tipo, è davvero libera interiormente e compie una scelta cosciente di agire in una determinata maniera o semplicemente re-agisce a un impulso automatico interiore di cui non è cosciente?

Per esempio, ti è mai capitato di non fare il tuo allenamento quotidiano (quello che ti eri programmato e prefissato di fare), perché pensavi di essere libero di decidere? O di smettere all’improvviso la dieta che ti eri imposto di seguire (tra l’altro con una scusa che sfiora il ridicolo)?

Beh, la cattiva notizia è con non l’hai deciso tu, ma sei stato vittima inconsapevole della tua pigrizia o della tua mancanza di volontà.

La bella notizia è che puoi, tramite una buona disciplina interiore, affrancarti dagli automatismi che decidi non essere utili e salutari per te.

Costa fatica? Sì, molta.

Ecco perché poche persone arrivano a grandi traguardi, sia esteriori che interiori.

Noi esseri umani “funzioniamo” attraverso dei programmi (più o meno consci) che guidano il nostro agire, e questi programmi si chiamano emozioni.

Aver voglia o non aver voglia non si concretizza forse nel tuo sentire attraverso un’emozione?

Essere libero da questi “software” (in altre parole saper gestire le tue emozioni e i tuoi personali meccanismi interni) presuppone una conoscenza e un lavoro interiore che una persona come te (con la professione che ha scelto) è quasi obbligato a fare.

Lavora per creare una sana disciplina quotidiana.

Che tu voglia occupati del tuo corpo, delle tue emozioni o dei tuoi pensieri, l’importante è che tu lo faccia regolarmente, anche e soprattutto quando non ne hai voglia.

Allora e solo allora, potrai affermare di essere libero.

Tutto il resto è solo una boccata d’aria in un’intera vita spesa in prigione.

Buon lavoro.

 

Semper ab Intra Age

 

Chiara Pierobon

Amo pensarmi come una scultrice mentale.
Con lo scalpello della consapevolezza, lavoro sugli strati di condizionamenti e di maschere per far affiorare la bellezza nascosta delle persone.
Formo e affianco Manager e Professionisti nella creazione dei talenti umani all’interno della loro squadra di lavoro.

chiara.pierobon@ilmetodor.it
www.ilmetodor.it

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