“Tutto il mondo intero è la metafora di qualcosa.”
Massimo Troisi

 

 

Nel 1979 il Nottingham Forest vince la Coppa dei Campioni, soltanto due anni prima era in serie B.

Come ha fatto? Cos’è accaduto in quei due anni?

Il merito del successo di quella squadra di calcio va tutto al suo allenatore, un certo Brian Clough il quale, dopo un fatale infortunio che stronca la sua carriera di calciatore a soli 28 anni, diventa uno degli allenatori più bravi e più controversi della storia del calcio.

Egli ha un talento unico nel capire i giocatori, nello scegliere quelli giusti sui quali lavorare e nel tirare fuori il meglio da ognuno (e questo, ti assicuro, è tutt’altro che facile). A volte usa metodi poco ortodossi, o comunque controversi.

Sta di fatto che in soli due anni trasforma il Nottingham Forest in una delle squadre più fori.

Ma quanto contano i muscoli e quanto conta la testa?

Un buon preparatore atletico è senz’altro qualcuno che aiuta gli sportivi a sviluppare maggior potenza fisica, attraverso un allenamento mirato. Questo  però non basta. Il “muscolo” più difficile da allenare e da far funzionare è senz’altro il cervello.

Nello sport, come nella vita, questo “dettaglio” fa la differenza.

 

Cosa c’entra il calcio con quello che faccio io?

La vita è tutta una questione di metafore. Se non impari ad aprire la mente, vivrai sempre in un mondo a comparti stagni. E questo non ti porterà lontano.

La tua squadra di lavoro è come una squadra di calcio.

Insegnare ai tuoi collaboratori gli aspetti tecnici del lavoro è cosa buona e giusta, ma questo non è sufficiente.

Il meglio di ognuno di loro devi tirarlo fuori tu, attraverso la tua capacità di guida. Altrimenti, che ti hanno fatto Manager a fare?

Un Manager è come un buon allenatore: si prende cura dei suoi uomini (e delle sue donne) e li forma dal punto di vista professionale, ma non si dimentica mai di curare anche altri aspetti, come quello mentale e quello emozionale.

Quando tocchi il cuore di qualcuno (cioè quando lo fai sentire compreso e supportato) lo metti nelle condizioni di dare il meglio di sé: ecco, questo è il tuo compito.

Non mi stancherò mai di ribadire quanto sia importante (in qualsiasi settore professionale) l’aspetto umanistico, così bistrattato e sottovalutato nei percorsi formativi del 2021.

Eppure, il tesoro si nasconde lì, sepolto sotto montagne di cazzate e di protocolli preconfezionati.

Essere un coach straordinario (come Clough per intenderci) non è da tutti. Ci vuole coraggio. E ci vuole tanta passione.

Le persone che lasciano il segno sono quelle che, attraverso il loro lavoro, migliorano la vita degli altri. Perché essere Leader è più un onere che un onore.

Siamo in un momento difficile: non ci servono persone mediocri, egoiste e conformate. Per rinascere abbiamo bisogno di individui intelligenti, coraggiosi e dediti al servizio.

Questo nella vita sociale, come nel mondo del lavoro.

Perché se non iniziamo noi a cambiare le cose che ci circondano, non lamentiamoci di quello che poi vediamo in TV.

 

Semper ab Intra Age

 

P.S. A proposito di formazione umanistica: il Metodo che ho creato ne è pieno. Conoscere come funziona un essere umano è una delle cose più eccitanti che ti possa capitare.

Chiara Pierobon

Amo pensarmi come una scultrice mentale.
Con lo scalpello della consapevolezza, lavoro sugli strati di condizionamenti e di maschere per far affiorare la bellezza nascosta delle persone.
Formo e affianco Manager e Professionisti nella creazione dei talenti umani all’interno della loro squadra di lavoro.

chiara.pierobon@ilmetodor.it
www.ilmetodor.it

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