“L’unica emozione permanente di un uomo inferiore è la paura: la paura dell’ignoto, del complesso, dell’inspiegabile. Quello che lui vuole sopra ogni altra cosa è la sicurezza.

Henry Louis Mencken

 

 

 

Hai mai ascoltato la tua paura? Dico ascoltata davvero, non percepita in maniera disattenta finché cercavi di cacciarla via.

Il problema principale delle persone è che non ascoltano le  loro emozioni (soprattutto quelle poco simpatiche) e tentano invece di sbarazzarsene in tutti i modi. Ma le emozioni, se ci sono, hanno il loro motivo di esistere e soprattutto hanno la loro funzione.

La paura non fa eccezione, anzi.

Come in un vero e proprio Pantheon delle emozioni, la paura è la madre e al tempo stesso la regina di tutte le emozioni ed esige che tu le porti rispetto.

La paura ti accompagna da quando nasci a quando muori e segna tutti i passaggi forti della tua esistenza. È sempre presente.

E, proprio come una prima donna, quando cerchi di ignorarla, lei trova il modo di farsi sentire ad ogni costo.

È allora che il tuo corpo comincia a parlare. 

L’ansia che soffoca, il freddo che gela, la mancanza di forza che offusca la vista sono modi ingegnosi che la paura utilizza per farti chinare il capo di fronte alla sua presenza. 

Non ti dà scampo. Capisci che l’unica via di uscita è attraverso.

 

Un programma biologico 

 

Cos’è la paura? Cosa vuole da te?

Scommetto che tu non ti sei mai fatto queste domande, perché ti hanno sempre insegnato a nascondere la paura sotto un velo di tracotanza o ti hanno detto di sconfiggerla con qualche tecnica speciale.

“Fingi che non ci sia, scappa, metti la testa sotto la sabbia, aggredisci, ma non mostrarti mai in sua compagnia”.

Tutto fuorché confrontarti con lei.

Ti hanno insegnato che un uomo che prova paura (e che mostra di provare paura) è un uomo debole.

Niente di più sbagliato.

La paura è un programma biologico di sopravvivenza, serve a salvarti la vita e a preservare la specie.

Come fai a sfuggire a tutto questo?

Non solo è impossibile, ma è anche stupido e inefficace.

Esiste una vera e propria scienza delle emozioni.

Le emozioni sono biologicamente necessarie alla sopravvivenza, non solo quella fisica, ma anche quella emotiva: sono canali attraverso i quali tu puoi percepire in maniera chiara e distinta il mondo che ti circonda.

Il problema è che confondiamo ruoli e competenze e lasciamo che la nostra mente governi le nostre emozioni.

Non funziona così.

(Tra parentesi, questo vale per la paura come per la rabbia e per tutte le emozioni che quotidianamente ci portiamo a spasso).

“Allora, come “usare” la paura?

Se da un lato la paura serve a salvarci la vita (quella fisica), dall’altro ha lo scopo di spingerci a crescere come uomo (o come donna), sviluppando, attraverso la volontà, la virtù opposta, ossia il coraggio.

Quello che fa la differenza è il grado di identificazione che noi abbiamo con le nostre emozioni e con i nostri pensieri.

Chi sei tu? Sei l’emozione o sei qualcuno che PROVA un’emozione?

Il segreto è tutto qui.

Osservare in Presenza le emozioni e i pensieri è quello che può fare di noi  esseri umani capaci di gestire noi stessi. 

Il dominio di sé passa attraverso la pratica della Presenza.

Una volta capito questo, hai la chiave per gestire le tue emozioni (con i pensieri non è molto diverso).

Buon lavoro.

 

Semper Ab Intra Age

 

 

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Chiara Pierobon

Amo pensarmi come una scultrice mentale.
Con lo scalpello della consapevolezza, lavoro sugli strati di condizionamenti e di maschere per far affiorare la bellezza nascosta delle persone.
Mi occupo di FormAzione e progetto percorsi di Allenamento Mentale per Professionisti illuminati.

chiara.pierobon@ilmetodor.it
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