CON LUI FINGITI MORTO

CON LUI FINGITI MORTO

 

Coloro che  hanno idee e principi ben radicati che essi ritengono giusti e che sono disposti a cambiare molto raramente. Desiderano sempre convertire ai loro punti di visti tutte le persone che li circondano. Possiedono una forte volontà e molto coraggio quando sono convinti di ciò che desiderano insegnare. Sono idealisti, integralisti, a volte eccessivi nel loro modo di fare”.

 

 

È importante sapere con chi hai a che fare. Sempre.

Tante volte sprechiamo energie e tempo in discussioni sterili ed inutili.

Con lui, per esempio, succede sempre.

Io con lui mi fingo morta.

Ma non è sempre stato così. Un tempo, quando avevo tanto impeto e poca saggezza, mi buttavo a capofitto nella discussione, cercando di argomentare in maniera logica e chiara le mie convinzioni. Con lui, l’Entusiasta Predicatore, finiva sempre male: non c’era verso di avere un confronto civile. Alla fine, stremata dalle mie stesse parole, venivo sconfitta: aveva sempre ragione lui.

Di personaggi così ce ne sono in giro, soprattutto nell’ambito politico e giuridico (i sindacalisti sono i migliori). Inutile cercare di vincere la discussione: non ne verrai mai fuori.

Spesso pensiamo che le persone siano sgarbate o peggio stronze. Ma non è così. Le persone funzionano come sono state programmate. Non chiedermi da chi, non lo so con precisione, non ne ho le prove.

C’è una sorta di DNA sottile che ci fa muovere e che ci fa comportare in una determinata maniera. Ma di questo ne ho parlato tanto (link articolo).

Oggi ci interessa capire chi è l’Entusiasta Predicatore, cosa vuole dalla vita, come funziona la sua personalità e cosa deve imparare nel corso della sua esistenza.

 

L’Entusiasta Predicatore

 

Non è facile avere a che fare con lui. È una “testa calda”.

Entusiasta, idealista, a volte integralista, egli lotta per le sue idee senza cedere di un millimetro.

Quando le sue battaglie hanno a che fare con nobili ideali di giustizia e di equità, la cosa va anche bene (a parte il suo modo eccessivo di fare qualsiasi cosa). Ma quando le sue battaglie riguardano dettagli della vita e visioni del tutto personali, allora la faccenda si fa pesante.

Carico di fuoco, sembra sputare sentenze come un drago incazzato.

Serio, teso e proteso verso l’obiettivo, sempre, senza sosta. Non ama gli intralci e i rallentamenti: lui deve arrivare al risultato costi quel che costi.

Visto che lui, sprezzante dei segnali, non si ferma mai, ci pensa il suo corpo a farlo. Immagina la sua reazione; praticamente un drago con la sciatica.

Scherzi a parte, non è facile avere a che fare con lui. Se vuoi sopravvivere e risparmiare le tue energie, dagli sempre ragione. Cioè fingiti morto.

Al di là di queste sue caratteristiche da mettere in equilibrio, lui è un vero leader carismatico. 

Pensa a tutti quei personaggi famosi che hanno fatto la storia, magari lottando con fervore per i diritti civili dei più. Ecco, loro sono il classico esempio di questo tipo di personalità.

 

La sua lezione

 

Ognuno di noi ha qualcosa da imparare a questo mondo. 

Quello che nessuno dice alle persone è che noi non abbiamo problemi, abbiamo semplicemente lezioni da imparare. Non voglio dire che le lezioni siano facili, anzi spesso non lo sono. Ma vista sotto quest’ottica, la faccenda cambia.

Cosa deve imparare l’Entusiasta Predicatore?

Attraverso l’esperienza della vita, lui deve imparare la tolleranza e la moderazione.

Hai presente Sgarbi? Ecco, diciamo che un po’ di garbo non gli farebbe male. Lui comunque ci ha costruito un personaggio sopra e quello che vediamo in TV molto spesso è una caricatura della sua vera natura.

Quando ti trovi a collaborare o a vivere con un Entusiasta Predicatore, non giudicarlo per la sua rigidità mentale. Ha la sua battaglia personale da combattere, esattamente come tu hai la tua. E ricorda sempre la regola: con lui fingiti morto!

Se invece hai un figlio con questo tipo di personalità, auguri. Ne avrai bisogno. Educare un bambino così non è semplice: devi rispettare la sua natura focosa da leader e nello stesso tempo insegnargli la disciplina. Magari  mandalo a fare qualche Arte Marziale. Gli servirà molto.

Ah dimenticavo. Se devi fare causa a qualcuno, prenditi un avvocato con questo tipo di personalità. Vincerai per forza di cose.

 

“Chi guarda fuori sogna, chi guarda dentro si sveglia”

 

P.S. Siamo a metà del percorso, questa è la sesta personalità. Per scoprire le altre, resta sintonizzato. Cercherò di farti divertir

 

 

Vuoi scaricare la Guida in PDF?

Trovi validi suggerimenti per affrontare al meglio questo imminente cambiamento epocale.

Chiara Pierobon

Amo pensarmi come una scultrice mentale.
Con lo scalpello della consapevolezza, lavoro sugli strati di condizionamenti e di maschere per far affiorare la bellezza nascosta delle persone.
Mi occupo di FormAzione e progetto percorsi di Allenamento Mentale per Professionisti illuminati.

chiara.pierobon@ilmetodor.it
www.ilmetodor.it

STORIA DI UN CUORE DI PANNA

STORIA DI UN CUORE DI PANNA

 

“Coloro che sono molto attenti ai bisogni altrui. Tendono a prendersi eccessivamente cura dei bambini, dei parenti, degli amici e trovano sempre qualcosa da rimettere a posto. Correggono continuamente ciò che considerano sbagliato e hanno piacere di farlo e desiderano intensamente avere sempre vicino coloro che amano. Spesso sono possessivi e amano controllare gli altri”. 

 

 

 

Cercava aiuto perché diceva che nessuno la capiva.

Lei si prodigava, si faceva in quattro, lavorava per gli altri senza mai fermarsi, anche quando non le veniva chiesto (soprattutto quando non le veniva chiesto). Ma nessuno le riconosceva quello che lei faceva, nessuno vedeva i suoi sforzi e la sua tensione continua.

Che mondo ingiusto e cattivo!

Queste cose e molte altre lei ha condiviso con me in maniera concitata la prima volta che ci siamo viste.

 

Fare coaching è una delle professioni più affascinanti e più difficili allo stesso tempo.

Come riuscire a dirle che il suo affanno e la sua frustrazione erano create dal suo atteggiamento stesso nei confronti degli altri?

 

Il Controllore Dominante

 

Essere un Controllore Dominante non è semplice. È una sfida a tutti gli effetti, perché la sua intera esistenza parte da una percezione di mancanza d’amore. Quindi lo ricerca incessantemente nel rapporto con gli altri.

Non è facile nemmeno descrivere questo tipo di personalità. Da qualsiasi lato io inizi, rischio di fare danni. È come avere una bomba a mano: devi maneggiarla con cura.

 

Il Controllore Dominante solitamente è donna.

Ama prendersi eccessivamente cura di chi sta intorno a lei, anche quando non le viene richiesto. Le sue attenzioni a volte sono così premurose e puntuali da divenire asfissianti.

In effetti è possessiva e dominante. Ma non lo fa con cattiveria, tutt’altro. Lei funziona così. Una volta compreso questo, possiamo imparare ad avere a che fare con lei in maniera intelligente.

A volte è spiazzante: può essere la donna più dolce e persuasiva del mondo, come la più acida dell’intera galassia. Dipende da chi sei e da cosa tu rappresenti per lei. Sei una persona da conquistare o sei una temibile rivale?

Mi rendo conto che dipinta così può sembrare una persona opportunista e difficile. Ma ripeto, lei funziona così, ha questi meccanismi interiori per una ragione precisa: quella di imparare l’autonomia affettiva.

Una lezione difficile, di cui lei raramente è consapevole.

Si muove nel mondo spinta dalle sue emozioni, dai suoi bisogni  e dalla sua visione di essere una santa incompresa.

Eppure lei ha una grande virtù, se solo decide di svilupparla. Sa prendersi cura degli altri in maniera impeccabile, come una vera mamma sa fare. Solo dovrebbe imparare a farlo disinteressatamente. Questo è il suo talento da sviluppare.

 

Le persone che ho conosciuto con questa personalità sono tutte persone che soffrono dentro. Percepiscono il mondo come cattivo e insensibile e non si sentono amate. Rispondono al dolore del mondo con durezza e acidità.

Se non ti fermi alla forma, ma vai alla sostanza, ti accorgerai che queste persone hanno un cuore di panna. Sono come un Magnum Algida: tenere e dolci dentro, dure e amare fuori. La tua abilità dovrà essere quella di rompere la fragile copertura per accede al cuore di panna. Lì, in quel luogo, loro si sciolgono.

Sanno essere persone efficienti e affidabili, tu però conquistale con il lato emozionale della vita.

Hanno bisogno di comandare (anche solo in maniera formale e non sostanziale), di essere considerate e di sentirsi interpellate. Tu, per non sbagliare, fallo. Starà a loro, semmai, fare qualcosa per migliorare se stesse.

 

La Suocera ad esempio

 

La Suocera (intendo l’archetipo della Suocera, non la tua) è un buon esempio di Controllore Dominante. 

Ama sempre metterci l’ultima parola, correggere quello che lei reputa sbagliato (o comunque non perfetto), intromettersi nel menage familiare e risulta spesso invadente. Povera. Vittima della sua mancanza d’amore.

Una volta che tu capisci questo, riesci a coinvolgerla facendola sentire INDISPENSABILE. Lei sarà gratificata e diventerà dolce come il cuore di panna.

 

Al lavoro

 

In campo lavorativo, vanno sempre considerate e coinvolte. Meglio affidare loro qualche ruolo nel quale possano sentirsi speciali: daranno il meglio di sé.

Nella mia esperienza ho visto queste persone nel ruolo di infermiere, assistenti socio sanitari, insegnanti, segretarie o mogli del titolare.

Sono persone su cui puoi contare. Basta imparare il loro complicato codice affettivo.

 

Ma lei, cosa ci sta a fare in questo mondo?

Imparare la lezione più difficile di tutte: l’amore incondizionato.

Abbi rispetto per la loro difficoltà, in fondo loro ce l’hanno veramente dura.

 

“Chi guarda fuori sogna, chi guarda dentro si sveglia”

 

P.S. Non c’è niente di più bello e potente al mondo di riuscire ad entrare nell’universo interiore di qualcuno.

 

 

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BIOGRAFIA DI UN IRREQUIETO

BIOGRAFIA DI UN IRREQUIETO

 

“Persone allegre, gioviali, piene di buon umore, che amano la pace e che sono disposte a rinunciare a molte cose, pur di evitare liti e discussioni che le manderebbero in crisi. Anche se in genere hanno dei problemi e sono inquiete, tormentate e stanche, sia a livello fisico che a livello psichico, sanno nascondere le loro preoccupazioni dietro l’umorismo e lo scherzo, e sono considerate degli ottimi amici da frequentare. Spesso fanno uno smodato uso di sostanze per stimolarsi e per aiutarsi a sopportare le prove della vita con allegria. A volte celano il loro tormento dietro il sorriso e la giovialità. Sono persone molto empatiche.

 

 

 

 

Se non ci fossero loro, bisognerebbe inventarli.

Appaiono simpatici, gioviali, brillanti, gran comunicatori, spesso sono persone di successo, e tutti ricercano la loro compagnia. Con loro ci si sente bene.

Ma dietro la facciata, nella parte più nascosta del loro mondo interiore, si cela qualcosa di molto interessante e che nessuno ti racconterà mai.

Il mondo è pieno di questi personaggi. Basta che ti guardi intorno per accorgerti di essere circondato da persone sorridenti, ma che nascondono qualcosa nella profondità del loro essere. Forse un drago, forse un tesoro.

 

Un po’ di auto biografia

 

Quand’ero giovane ero molto tormentata.

Passavo da periodi di leggera irrequietezza a momenti di tormento massiccio, quello che ti sprofonda in un’ispirazione artistica alla Beethoven per intenderci.

In ogni caso, non ero mai in pace, mai ferma, mai paga.

Questa, in vero, è stata la mia fortuna, ma l’ho capito solo dopo. Nel frattempo, per tanti anni, interiormente ho sofferto come un cane.

Non capivo cosa c’era in me che non andava. Anche quando tutto filava liscio (esteriormente), non avevo pace, come se ci fosse un motore sempre acceso che non riuscivo a spegnere.

Per anni ho cercato di fermare quel motore, di anestetizzare quel senso di irrequietezza, senza risultati. Per fortuna. Per fortuna perché, con il senno di poi, quella mancanza di pace è stato il motore della mia ricerca. Il Metodo R esiste grazie a quel tormento. Ma facciamo un passo indietro.

 

L’Ipersensibile Empatico 

 

Chi è l’Ipersensibile Empatico? Cosa vuole dalla vita? Come funziona la sua personalità? Cosa deve imparare?

È una persona con una intelligenza emotiva fuori dalla norma. È molto sensibile anche se non lo dà a vedere. A volte non sa neppure di esserlo, perché riesce a costruire una corazza di difesa così efficace da non riuscire più a entrare in contatto nemmeno lui con il suo nucleo ricettivo. È decisamente un perfezionista, soprattutto con se stesso.

È sensibile alle persone, alle critiche, ai rimproveri, ai complimenti, all’amore, agli avvenimenti. Il suo mare interiore raramente è piatto e lui, finché non impara a surfare sulle onde delle sue emozioni, viene spesso travolto. Si rialza, quello sempre, ma a volte si fa male e rimane tramortito a terra per qualche tempo.

È brillante. Decisamente brillante.

A volte sa essere addirittura teatrale, altre volte è pacato e composto. Quello che lo distingue dagli altri è questa innata capacità di sentire tutto, come fosse un’antenna che capta le emozioni di chi gli sta intorno. Ecco perché il suo posto è a contatto con la gente: è lì che può dare il meglio di sé.

 

Il suo cervello dominante è il tronco cerebrale, quindi il sentire è il suo forte (non nel senso acustico, ma il sentire “a pelle”). Questa è biologia, non opinione.

Nella mia esperienza ho visto questo tipo di personalità svolgere le mansioni più disparate, ma sempre a contatto con il pubblico: consulenti, agenti di commercio, insegnanti, psicologi, coach, terapeuti di qualsiasi genere, qualche artista (attraverso la creazione artistica sublima le sue emozioni), gente dello spettacolo (ama il palcoscenico) e qualche emozionale disadattato fuori da quello che dovrebbe essere il suo ruolo naturale.

Potrei scrivere un libro su questo tipo di personalità e concentrare la sua essenza in poche righe è davvero un’impresa ardua.

Non è una personalità lineare, precisa e sempre riproducibile perfettamente.

Le emozioni non hanno logica, né linearità e lui è il re delle emozioni.

A seconda di altre variabili interne o esterne, ci possono essere diverse tipologie dell’Ipersensibile Empatico. Durante i miei corsi insegno a riconoscerle.

Qui ti basta sapere che quando hai a che fare con un Ipersensibile Empatico ciò che conta, alla fine della fiera, sono le emozioni che riesci a mettere in campo con lui.

Non pensare in termini razionali quando sei di fronte a lui: offrigli emozioni e la vostra relazione decollerà, di qualsiasi natura essa sia.

 

Ma lui, cosa ci sta a fare in questo mondo? 

Non ha una lezione proprio facile, tutt’altro. Deve imparare ad amare se stesso nella sua imperfezione, nella sua fragilità. Lui si vorrebbe tutto d’un pezzo, ma la sua natura non è così. Lui vorrebbe controllare le sue emozioni con la mente, ma la vita non funziona in questo modo. Le emozioni vanno vissute, in presenza, senza identificazione, ma vanno vissute. La sua sfida consiste forse nell’imparare a vivere le emozioni con un po’ di sano distacco. E per fare questo ci vuole presenza.

Quando inizia a comprendere che la sua imperfezione è la perfezione che sta cercando, allora è a buon punto. Togliere la maschera, anche con se stesso, è l’inizio della sua libertà. 

Qui mi fermo, perché stiamo andando troppo in profondità. E la profondità merita di essere raggiunta solo nell’intimità.

Se vuoi intimità, scrivimi.

 

“Chi guarda fuori sogna, chi guarda dentro si sveglia”

 

P.S. Poi, con gli anni, il mio tormento l’ho addomesticato. Ora lui è la mia fonte di ispirazione insostituibile.

P.P.S.. Ti ricordo che a fine Ottobre partirà l’Accademia del Metodo R, dove impareremo a riconoscere tutte e 12 le Personalità. Un viaggio dentro l’animo umano. Per info e dettagli, scrivimi in privato.

 

 

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Chiara Pierobon

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Con lo scalpello della consapevolezza, lavoro sugli strati di condizionamenti e di maschere per far affiorare la bellezza nascosta delle persone.
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C’ERA UNA VOLTA LA PAURA DELLA VITA

C’ERA UNA VOLTA LA PAURA DELLA VITA

 

“Persone con molte paure causate dalle cose del mondo, come la malattia, il dolore, gli incidenti, la povertà, il buio, la solitudine, le disgrazie, le paure legate alla vita quotidiana. sono persone delicate. Sopportano in silenzio e in segreto i propri timori, perché non ne parlano volentieri agli altri“.

 

 

 

 

Oggi voglio raccontarti una storia.

Ti chiedo di leggere queste righe con quella curiosità e quell’attenzione tipiche di un bambino alle prese con la sua favola della buona notte. Sarà divertente, oltre che istruttivo.

 

C’era una volta un ragazzo timido e delicato, alle prese con il difficile compito di diventare uomo in un mondo che a lui sembrava troppo rude e violento.

Era cresciuto assai in fretta. Aveva dovuto farlo.

La sua delicatezza e la sua grande timidezza, infatti, erano troppo preziose per i giochi di strada (i quali richiedevano prepotenza e capacità di primeggiare) e non erano comprese dai suoi coetanei, che spesso lo indicavano come diverso e fragile. 

Lui si sentiva davvero differente, a volte impaurito da tanta brutalità. Almeno lui la percepiva così e sappiamo bene quanto la percezione, molte volte, superi di gran lunga la realtà.

 

Fu così che iniziò a indossare corazza e scudo, fino a costruire un’armatura  d’acciaio perfetta che lo difendesse dagli attacchi esterni. Ora era al sicuro.

La sua corazza era fatta di silenzio e di chiusura e il suo scudo di senso dell’umorismo. Così si faceva rimbalzare addosso la vita.

Per tanti anni continuò a indossare la sua fedele armatura; aveva finalmente cominciato a sentirsi protetto quando usciva di casa.

Ma quando era solo, nella sua camera, e si spogliava di tutti gli orpelli, egli sentiva una grande tristezza. E un’ingombrante paura. La paura di vivere.

La sua autostima era molto bassa e spesso si considerava un essere inutile sul pianeta terra. A volte desiderava perfino scomparire.

Avrebbe mai potuto confidare tutto ciò a qualcuno? E se poi sarebbe stato rifiutato?

 

A un certo punto della sua vita, entrò nel mondo del lavoro.

Se prima era dura (gli adolescenti sanno essere veramente velenosi senza volerlo), ora lo era ancora di più.

Si trovava a confrontarsi quotidianamente con atteggiamenti da super eroi pompati a silicone e con esseri cazzuti e determinati.

Come avrebbe potuto sopravvivere? Quali strategie avrebbe dovuto adottare?

Si sentiva perso. Diverso, fallito e incompreso.

Tirò a campare per diversi anni (grazie alla sua armatura e al suo scudo), però senza mai sentirsi realizzato o felice.

 

Un giorno (il giorno più fortunato della sua vita) incontrò il “Grande Ingegnere”.

Era uno specialista nel funzionamento dell’animo umano. Aveva studiato tanto negli anni e ora si occupava di “aggiustare anime”. Gli spiegò perché lui fosse fatto così, quali erano i suoi meccanismi e perché avesse così bisogno di difendersi.

Gli svelò soprattutto quale fosse il suo talento e, con suo grande stupore, il suo talento corrispondeva a quello che egli pensava fosse il suo più grande difetto!

 

Com’era possibile che per tanti anni si fosse sentito così sbagliato, lui che era la bontà fatta persona?

Piano piano e con un po’ di difficoltà, iniziò a vivere in maniera diversa. 

Innanzitutto tolse l’armatura (lo scudo però lo tenne, perché l’ironia salva la vita) e cominciò a sentire sulla sua pelle gli effetti della critica o del confronto, soprattutto in ambito lavorativo. Si accorse che, tutto sommato, era ancora vivo, anche se a volte tutte quelle emozioni facevano male.

Questo lo spinse a esporsi ancora di più, soprattutto per quanto riguarda le sue presunte debolezze.

La delicatezza e la fragilità (che per anni aveva maldestramente nascosto) si trasformarono in punti di forza, soprattutto con certi tipi di individui con cui aveva a che fare. Fu così che iniziò ad essere considerato e ammirato.

In ufficio, molti iniziarono a comportarsi in maniera diversa con lui.

 

“Vuoi vedere che cambiando l’interno, cambia anche l’esterno?”, pensò in un lampo di genio.

 

Aveva intuito una grande verità.

Tra le difficoltà del cambiamento, le ricadute, le imprecazioni e i mostri interiori, il nostro Timido Delicato iniziò a vivere intensamente la sua vita, non rifiutando più le sfumature del suo animo.

Il “Grande Ingegnere” gli aveva indicato la via, illustrandogli viti e bulloni che mettevano insieme i suoi meccanismi interiori.

Ora toccava a lui, però, percorrere la via.

 

“Chi guarda fuori sogna, chi guarda dentro si sveglia”

 

P.S. La personalità numero 3 è come un cristallo, puro e delicato. Quando tratti con lui, ricordati di usare delicatezza. Ecco perché ho scritto una storia. È il modo migliore per rendere una realtà meno brutale. Capisci quanto sia importante sapere queste cose quando hai a che fare con le persone?

 

P.P.S. A fine ottobre partirà Agorà, l’Accademia del Metodo R. Un viaggio dentro l’animo umano. Per info e dettagli, scrivimi in privato.

 

 

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CI SEI O CI FAI?

CI SEI O CI FAI?

 

“Persone I sognatori e gli addormentati, quelli che non sono mai completamente svegli e che non hanno grande interesse per la vita di questo pianeta. Amano sognare ad occhi aperti e preferiscono la realtà virtuale a quella reale. Sono persone tranquille, assenti; vivono più nel futuro che nel presente, nella speranza di tempi più felici in cui i loro idoli potranno trasformarsi in realtà”.

 

 

 

“Ma ci sei o ci fai?”

Avrei voluto rispondergli così. Lui era non solo il cameriere, ma anche il gestore del locale. E sembrava impossibile che uno stordito come lui potesse mandare avanti un’impresa di ristorazione. Poi ho scoperto che era il figlio del proprietario storico, ormai troppo maturo per continuare a fare quello che lo aveva appassionato per anni.

Avrei voluto rispondergli così, d’istinto. 

Ma in un lampo di consapevolezza ho realizzato che mi trovavo di fronte a un Sognatore Astratto, e ho sorriso.

Ho sorriso (invece di incazzarmi) di fronte alla sua totale mancanza di efficienza, di velocità e di empatia. Cose che ti aspetti quando vai in un locale e, da buon occidentale figlio della velocità, vuoi essere servito subito e in maniera impeccabile. 

La ragione della nostra infelicità è sempre la stessa: l’aspettativa unita ad ignoranza, ossia ignorare alcune nozioni di base che permettono di trattare con l’altro in maniera più consapevole.

In fondo, incazzarsi serve a poco, se non a stimolare eccessivamente il fegato e magari ad alimentare una gastrite. E giù di malox. 

Un po’ di consapevolezza serve a vivere sereni, non occorre essere Gandhi o Madre Teresa di Calcutta.

Il nostro Sognatore Astratto se ne stava lì. Non capivo dove fosse. Cioè con il corpo era davanti a me, ma la sua testa e la sua attenzione erano altrove, in qualche luogo lontano.

Dopo avergli ripetuto due volte la mia ordinazione, sembrava aver capito. Bene, ero ormai sicura che, prima o dopo, sarei riuscita a pranzare.

 

 

Il Sognatore Astratto

 

Chi è il Sognatore Astratto? Cosa vuole dalla vita? Come funziona la sua personalità? Cosa deve imparare?

È un tipo distratto, intorpidito, sognatore, spesso romantico e sentimentale, e mai completamente sveglio. Ama vivere tra le nuvole, dove si trova decisamente a suo agio.

Non è proprio una volpe con gli affari, con la burocrazia e con tutto quello che riguarda il lato pratico della vita. Ecco perché di solito si appoggia agli altri, e tarda molto ad essere indipendente. 

A quello reale, preferisce il mondo virtuale: è più semplice, una volto premuto il tasto off, il giochino scompare. 

Ama dormire molto, è il suo modo di premere il tasto off nella vita.

Ha difficoltà a socializzare e una certa indifferenza verso il mondo esterno. Non che sia timido (quello timido è un altro, come vedremo). Più semplicemente non gli frega molto di quello che succede intorno a lui. Sta bene da solo, nel suo mondo tra le nuvole, a costruire castelli in aria.

Una volta compreso questo, non ti aspetti da lui presenza, efficienza ed empatia. Lui è da un’altra parte e tu impari a rispettare il suo mondo interiore e le sue fughe dalla realtà.

Con questo non voglio giustificare l’inefficienza, come quella che ho sperimentato io quel giorno al ristorante.

Ma l’inefficienza arriva quando una persona non è nel posto giusto e non sta facendo quello per cui è nata.

Il nostro ristoratore doveva, con molta probabilità, fare l’artista o il nerd accanito (in questo sono davvero bravi). E invece un’impresa di famiglia, per quanto bella, lo ha fagocitato.

Capisci, da genitore, quanto è importante conoscere le attitudini profonde di tuo figlio? Ma questo è un altro discorso.

 

 

Il portatore di Bellezza

 

Tanti si chiedono cosa ci faccia in questo mondo il Sognatore Astratto. Succede sempre ai miei corsi.

In una società come la nostra basata sul profitto tangibile di cose (molto spesso inutili), questo tipo di personalità è proprio un pesce fuor d’acqua.

Agli occhi di un imprenditore vincente, un sognatore Astratto può sembrare uno sfigato. Che poi bisogna mettersi d’accordo su cosa significhi vincente.

Inconcludente, non focalizzato, lento e assente non è di certo il businessman per eccellenza. 

Lui è il catalizzatore di Bellezza. Attraverso il suo mondo onirico si prende carico dell’aspetto artistico e astratto della vita.

Se ti guardi intorno, puoi renderti conto facilmente di quanto il mondo abbia bisogno di Bellezza. Spesso però non viene valorizzata perché la Bellezza non crea un profitto immediato. Eppure, quanta ricchezza genera nelle nostre menti e nei nostri cuori? Un enorme potere sottovalutato.

Penso che in un altro tipo di società il Sognatore Astratto sarebbe una persona di grande successo.

Dipende sempre dalle prospettive e dai valori che la società sceglie e poi impone. 

Sì, con i sognatori astratti ci vuole un sacco di pazienza. Anzi, è un buon modo per allenarla.

Se è per questo, all’esistenza non manca di certo il senso dell’umorismo.

Nella mia esperienza ho visto spesso genitori Impazienti e figli Sognatori (personalità 1 e personalità 2 a confronto). Qualche volta addirittura partner.

Puoi immaginare l’incomprensione di fondo che caratterizza il loro rapporto. Uno veloce, efficiente, concreto, impaziente e intollerante. L’altro lento, sognatore, inconcludente e spampanato. Eppure hanno importanti lezioni da scambiarsi.

In questi casi la comprensione che esiste un Codice Umano e che ci sono differenti linguaggi interiori cambia la vita. Letteralmente. 

Questa è la consapevolezza. Una delle cose più pratiche della vita.

Al ristorante, quel giorno, ho mangiato benissimo. Il nostro Sognatore Astratto è riuscito a portarmi tutto, senza fare casino. È vero, ho aspettato un po’ di più del solito, ma ho approfittato per allenare la pazienza (i miei margini di miglioramento sono ancora ampi).

 

“Chi guarda fuori sogna, chi guarda dentro si sveglia”

 

P.S. Amelie, la protagonista de Il Favoloso mondo di Amelie, è un buon esempio di questo tipo di personalità. 

P.P.S. Ti ricordo che a fine ottobre partirà il corso sulle 12 tipologie di personalità. Un Viaggio alla scoperta del mondo interiore dell’essere umano. Per info e dettagli resta sintonizzato o, se vuoi, scrivimi in privato.

 

 

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Chiara Pierobon

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chiara.pierobon@ilmetodor.it
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SCUSA, NON HO TEMPO

SCUSA, NON HO TEMPO

 

“Persone veloci nel pensiero e nell’azione, vogliono che tutto si faccia senza esitazione né ritardo. Per loro è molto difficile essere pazienti con le persone lente, perché considerano la lentezza una perdita di tempo. Spesso preferiscono lavorare da sole per poter fare le cose al loro ritmo”

 

 

“Scusa, ma non  ho tempo”. 

È la sua frase preferita. Sto parlando di una mia cliente, a dire il vero una delle mie preferite.

La prima volta che lei è venuta a cercarmi, aveva bisogno di capire perché avesse così difficoltà a relazionarsi con gli altri.

“Mi sembrano tutti lenti, lamentosi e inconcludenti. Io mi incazzo come una iena. Poi mi dicono che sono intollerante. Cos’ho che non va? Perché sono tutti così diversi da me?”

Ha esordito così. 

Io la guardavo negli occhi, comprendendo in pieno il suo stato d’animo.

Nessuno le aveva mai spiegato che le persone funzionano secondo uno schema ben preciso, ognuno con il suo “software” installato.

È così che nascono le incomprensioni, le intolleranze, il senso di inadeguatezza e le paure. È così che viene a mancare il dialogo basato sulla comprensione, quella vera e non quella di facciata. È così che ognuno vive dentro la sua bolla di realtà interpretando il mondo con il suo filtro personale.

Nessuno le aveva mai detto che lei appartiene al gruppo dei Pionieri Impazienti.

Penserai che sia impossibile che le persone funzionino secondo uno “schema” riproducibile, logico e coerente. Anch’io non volevo crederci. Ci ho messo 15 anni per mettermi il cuore in pace. Ora ho imparato a “leggere” le persone, e ogni nuovo incontro è una conferma. 

 

Il Pioniere Impaziente

 

Chi è il Pioniere Impaziente? Cosa vuole dalla vita? Come funziona la sua personalità? Cosa deve imparare?

È una persona con una intelligenza e una capacità fuori dalla norma. È sempre un pezzo avanti rispetto agli altri. Pensa a Elon Musk o a Steve Jobs. Ecco, loro incarnano l’esempio perfetto di chi precorre i tempi e vuole cambiare il mondo.

Se ti aspetti da loro sensibilità, comprensione, simpatia e gentilezza hai sbagliato persone. Rimarrai deluso.

I loro toni bruschi, l’impazienza, l’intolleranza e la maniere sgarbate con cui interpretano la vita è solo il loro modo di fare la guerra al tempo (che per loro non basta mai).

Una volta compreso questo, puoi imparare a trattare con loro parlando la loro lingua. 

E non cadere nella trappola di giudicare la loro mancanza di tatto come qualcosa di sbagliato. Pensa a perfezionare te stesso, ce n’è un sacco da fare.

Il loro cervello dominante è la corteccia cerebrale, quindi la logica è il loro forte. Questa è biologia, non opinione. 

Non sono sensibili perché semplicemente la natura li ha dotati di un modo diverso di funzionare. Hanno altro da fare che commuoversi. Non che siano degli squali senza sentimenti. Solo non si sciolgono in lacrime ogni 10 minuti. Sono persone forti, testarde e sicure.

Ora puoi capire che le ricette preconfezionate come la tecnica di rottura del ghiaccio per esempio (inizia con i convenevoli, chiedigli come sta, crea empatia, ecc.) con loro non funziona, anzi, corri il rischio di infastidirli tantissimo perché rubi loro del tempo prezioso.

Non prenderla sul personale, mai, con nessuno. Ognuno fa del suo meglio con quello che ha. 

Quello che puoi fare con un Pioniere Impaziente è comprendere la sua natura e rispettarla. Ne guadagnerai in salute fisica e mentale, e magari otterrai anche maggiori risultati in termini di comunicazione.

Se poi ti aspetti da lui efficenza, grandi capacità, intelligenza acuta, affidabilità e competenza, hai trovato la persona giusta.

È l’imprenditore per eccellenza.

Nella mia esperienza di vita, ho visto CEO, dirigenti d’azienda, analisti finanziari, direttori commerciali, lavoratori autonomi in genere, tutti con questo tipo di personalità.

Non sono mai persone problematiche, depresse o lamentose. Non hanno tempo. 

Sono spigolose è vero, ma sono una benedizione in un mondo di narcisisti pieni di tormenti interiori (vedremo anche questi, non preoccuparti).

Devono solo imparare la morbidezza e la pazienza. Un’impresa per loro, ma con la volontà e con la consapevolezza si fa tutto.

 

A cosa serve

 

A cosa serve conoscere il Codice Umano?

A tantissime cose. Qui ti faccio un breve elenco:

  • impari a conoscere te stesso e come funzioni (questo dovrebbe essere lo scopo di vita di ognuno)
  • capisci cosa devi imparare per migliorare te stesso (la vita è una scuola)
  • cominci ad avere una chiara percezione dei tuoi talenti: ti spingi in quella direzione
  • inizi a comprendere gli altri
  • esci dal giudizio (di te e degli altri)
  • vivi meglio
  • comunichi meglio
  • scegli le persone con cui collaborare
  • insegni ai tuoi figli a rispettare la loro natura profonda

 

Potrei continuare ancora. 

Ormai non concepisco più una vita senza questo tipo di conoscenza.

Sarebbe come barcollare nel buio. E con i tempi che corrono, non te lo puoi permettere.

 

“Chi guarda fuori sogna, chi guarda dentro si sveglia”

 

P.S. Nel prossimo articolo dello Specchio Introverso parleremo della seconda personalità (l’esatto opposto di questa!). Poi a fine Ottobre, invece, partirà l’Accademia del Metodo R, dove impareremo a riconoscere tutte e 12 le Personalità. Un viaggio che è una vera figata.

 

 

Vuoi scaricare la Guida in PDF?

Trovi validi suggerimenti per affrontare al meglio questo imminente cambiamento epocale.

Chiara Pierobon

Amo pensarmi come una scultrice mentale.
Con lo scalpello della consapevolezza, lavoro sugli strati di condizionamenti e di maschere per far affiorare la bellezza nascosta delle persone.
Mi occupo di FormAzione e progetto percorsi di Allenamento Mentale per Professionisti illuminati.

chiara.pierobon@ilmetodor.it
www.ilmetodor.it

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