LA RETTITUDINE MENTALE E IL FILO DI ARIANNA

LA RETTITUDINE MENTALE E IL FILO DI ARIANNA

 

“Se i tuoi principi morali ti rendono triste, puoi essere certo che sono sbagliati”
Robert Louis Stevenson

 

 

Quante volte nella tua vita ti capita di dubitare, di vacillare e di non essere più così sicuro delle tue decisioni per paura di non farcela o per timore che  non sia la scelta giusta?

Immagino miliardi di volte.

Se non fosse così non esisterebbe una professione come la mia, ossia quella dell’Allenatore Mentale.

Quando si parla di come dovrebbe essere un uomo, spesso si tira in ballo il concetto di rettitudine morale. Beh, io dico che si dovrebbe parlare anche e soprattutto di rettitudine mentale.

La morale è un’invenzione dell’essere umano e per quanto in alcuni casi sia necessaria a preservare un ordine apollineo delle cose (vatti a vedere chi era Apollo), a volte diventa una prigione stretta che ti impedisce di realizzare in pieno la tua vera natura.

La morale non è una sola.

Essa è sempre soggettiva ed arbitraria, e cambia con la maturità spirituale dell’individuo che la esprime. Ma non voglio inoltrarmi in un terreno ricco di insidie parlando di morale; troppe implicazioni. Meglio volare bassi, almeno un po’ più bassi.

Se il tuo scopo è quello di realizzarti come individuo e, di conseguenza, di essere felice (dovrebbe essere il tuo obiettivo primario), insieme alla rettitudine morale, dovresti occuparti anche della rettitudine mentale.

Rettitudine deriva dal latino tardo rectitudo che deriva a sua volta da rectus cioè “retto”.

Ora, se tu pensi ai tuoi ragionamenti mentali, ti sembra che essi siano dritti o che assomiglino piuttosto a delle circonvoluzioni senza capo né coda?

È una domanda retorica, ovviamente. So che i tuoi pensieri girano dentro la tua scatola cranica come dentro a un labirinto. Non preoccuparti, è così per tutti.

La tua mente, prima di essere un apparecchio trasmittente, è un’antenna ricevente. Devi imparare a sintonizzarla sui canali giusti, dando spazio a quei pensieri che ti nutrono e che ti sostengono.

Ecco perché la focalizzazione mentale è cosi importante (e così difficile da ottenere).

Quando decidi di raggiungere un traguardo (esteriore o interiore poco importa) devi imparare a tenere la mente retta, focalizzata e nello stesso tempo chiudere la porta a tutti gli altri pensieri “sabotatori” che cercano di entrare.

Lo so che ogni giorno si scatena l’inferno dentro la tua testa.

Succede anche dentro la mia. L’importante è saper chiudere le porte giuste e tener aperte le finestre da dove entrano intuizione e fiducia. Ecco a cosa serve l’allenamento mentale.

Ti ricordi la storia del labirinto di Cnosso?

Sì dai, quella in cui un essere mostruoso per metà uomo e per metà toro è rinchiuso in un labirinto per evitare che faccia danni a destra e a manca. E poi arriva Teseo che, aiutato dal filo di Arianna, riesce a uccidere il mostro e a ritrovare la via di uscita senza perdersi nel labirinto.

Il labirinto rappresenta la tua mente, il filo rappresenta lo stato di Presenza che ti aiuta a non perderti nei suoi meandri (ma ti racconterò questo mito in maniera approfondita in un articolo dedicato, promesso).

La tua mente è un labirinto (anche fisicamente del resto).

Se vuoi creare una vita soddisfacente devi innanzitutto saperci viaggiare dentro senza perderti.

Tutto parte da qui.

Finché non controlli la tua mente non potrai aver nessun controllo sulla tua vita perché, come diceva il buon vecchio Jung “l’inconscio guiderà la tua vita e tu lo chiamerai destino”.

Hai capito ora perché la rettitudine mentale è più importante di quella morale? Quando il tuo pensiero è retto, lo sarà anche la tua morale. L’una precede l’altra e non viceversa.

Ma come si fa a sviluppare rettitudine mentale?

Eh, come in tutte le cose bisogna farsi il mazzo.

Alcune conoscenze di base, un allenamento mentale studiato ad hoc e tanta pratica ti potranno fornire il filo per non perderti nel tuo labirinto interiore.

Perché se è vero che è bello perdersi per poi ritrovarsi, è altresì vero che indugiare troppo nello smarrimento rischia di allontanarti per sempre dalla meta.

A patto che tu conosca la tua meta.

Buon viaggio

 

Semper ab Intra Age

 

P.S. Che tutto parte dalla mente lo sappiamo da un pezzo. Perché allora non agiamo di conseguenza? Questa è una domanda che, certe notti, non mi fa dormire.

Chiara Pierobon

Amo pensarmi come una scultrice mentale.
Con lo scalpello della consapevolezza, lavoro sugli strati di condizionamenti e di maschere per far affiorare la bellezza nascosta delle persone.
Formo e affianco Manager e Professionisti nella creazione dei talenti umani all’interno della loro squadra di lavoro.

chiara.pierobon@ilmetodor.it
www.ilmetodor.it

LA VITA È COME UN OROLOGIO A PENDOLO

LA VITA È COME UN OROLOGIO A PENDOLO

 

“Finalmente, dopo molte violente agitazioni  e oscillazioni, ho finito  con lo stabilirmi, come il pendolo,  nel punto di mezzo.”
Camillo Benso

 

 

L’altro giorno non riuscivo a essere produttiva e concentrata.

Perché? Cosa stava succedendo dentro di me? (in realtà, sapevo bene cosa stava succedendo).

Ormai sono abituata ad osservarmi nei minimi dettagli, ogni giorno, altrimenti non potrei fare bene il mio lavoro, ossia l’allenatore mentale.

Nonostante l’immagine radiosa che proiettiamo all’esterno, soprattutto sui social, capita a tutti noi di avere giorni su e giorni giù. Si chiama vita.

L’oscillare tra alti e bassi è proprio una maniera in cui si manifesta la vita stessa; linea piatta significa morte (l’elettroencefalogramma per esempio).

Perché allora ci ostiniamo a esaltare solo gli alti o a voler comunque essere radiosi ad ogni costo?

Ma questo è un altro lungo discorso.

Quello di cui voglio parlarti qui riguarda invece la dinamica della vita.

Come in alto, così in basso” diceva Ermete Trimegisto, alludendo alla conoscenza di alcune leggi che regolano il macrocosmo (l’universo) e il microcosmo (l’essere umano).

Perché a scuola non ce le insegnano?

Conosciamo perfettamente come funziona un computer, ma non sappiamo nulla (o poco) di come si svolge la vita o di come è strutturato un essere umano (e non sto parlando dal punto di vista fisico).

E questo non fa bene alla salute, soprattutto a quella mentale.

Se vuoi imparare a governare i tuoi processi interni, i tuoi pensieri e le tue emozioni, devi prima di tutto conoscere alcune leggi che governano la vita su questo pianeta.

Una di queste è la Legge del Ritmo, altresì chiamata Legge del Pendolo.

Quante volte ti capita di sentirti giù o di percepire una sorta di tristezza e non sai darti una spiegazione per il tuo stato d’animo?

Ok, sono d’accordo con te, molto del nostro materiale interno è inconscio e non sempre siamo in grado di sondare con attenzione quello che ci abita a livello emotivo. Ma, credimi, molte volte i nostri stati d’animo sono dovuti all’azione di questa legge.

Quando gli antichi Latini dicevano “in medio stat virtus”, non si riferivano a qualche precetto morale, ma proprio alla Legge del Ritmo. La morale è un invenzione dell’essere umano (gli serve per sentirsi a posto con la coscienza)  e molto spesso le leggi naturali se ne fregano della morale.

 

La Legge del Ritmo

 

Tutte le volte che ti senti alle stelle, euforico, carico come una molla, iperattivo e felice da far schifo, preparati al rovescio della medaglia.

La legge del ritmo è sempre in azione e ad ogni emozione o stato d’animo ne segue un’altro di pari intensità ma di polarità opposta.

Questo significa che, se non sei consapevole di questa dinamica, sarai sempre sbattuto tra le onde della vita senza riuscire a cavalcarle.

Il nostro mondo interiore può essere paragonato a un oceano. A volte è calmo e tranquillo, altre è agitato e burrascoso. Tu sei il surfista che, con la tavola, deve imparare a cavalcare le ode, senza venirne sommerso.

La metafora rende bene l’idea.

La Legge del Ritmo non può essere vinta, né tanto meno eliminata. Ma, una volta conosciuta, può essere gestita.

In medio stat virtus” non è un invito alla tiepidezza, come alcuni mi fanno notare quando la insegno ai corsi.

È piuttosto un suggerimento alla presenza, alla conoscenza e alla capacità di guidare la propria vita.

Le massime degli antichi filosofi non sono parole da incorniciare, sono vere e proprie istruzioni di vita.

Eppure, ricordo che al liceo tutta questa saggezza veniva insegnata come un’affascinante teoria, mai come una materia pratica. Questo è uno dei motivi per i quali ci ritroviamo a essere così ignoranti riguardo al funzionamento di noi stessi e della vita.

L’essere umano barcolla nel buio con espressione intelligente.

I tempi richiedono maturità di approccio e crescita interiore, che a quella esteriore abbiamo già pensato abbastanza.

Impara a vivere con coscienza, conosci te stesso e i tuoi meccanismi interni, rispetta la natura delle cose con le sue leggi, comprendi gli altri nelle loro manifestazioni e sarai un essere umano sereno e realizzato.

Tutto il resto sono cazzate.

 

Semper ab Intra Age

 

P.S. Ah poi, non ti ho detto perché ero cosi sconcentrata l’altro giorno. Avevo passato tre giorni a produrre del materiale per un nuovo cliente. Avevo tirato molto, super focalizzata e non mi ero data nessuna tregua. Sapevo cosa mi sarebbe aspettato i giorni successivi….e infatti, puntuale la Legge del Ritmo ha fatto il suo dovere. La conoscenza del processo mi ha permesso di vivere il mio calo come un evento naturale (tra l’altro, ho mollato tutto e me ne sono andata alle Terme). È così si vive una vita felice  🙂

Chiara Pierobon

Amo pensarmi come una scultrice mentale.
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UN PENSIERO FATTO SU MISURA

UN PENSIERO FATTO SU MISURA

 

“Dietro ogni maschera c’è un volto, e dietro un volto c’è una storia.”
Marty Rubin

 

 

La settimana scorsa ho fatto una cosa che non facevo da anni.

Avevo bisogno di un vestito nuovo per un evento e sinceramente pensare di andare per negozi a cercarlo mi metteva una certa ansia (soffro di claustrofobia mentale con la mascherina addosso).

In un lampo di genio, mi ricordai che una mia vecchia conoscenza faceva di professione la sarta (sì, esistono ancora). Così decisi di fare qualcosa di straordinario per me: un vestito su misura.

Questo avvenimento (che di per sé non ha un gran che di straordinario) ha messo in moto una serie di riflessioni profonde sul significato degli interventi su misura, vera rarità al giorno d’oggi.

E quando io rifletto, devo scrivere.

La vita è piena di metafore, come dico sempre, e ogni metafora è una porta aperta verso una nuova comprensione.

Un vestito su misura può essere paragonato a un programma di allenamento mentale cucito sulla persona.

In un momento sociale in cui l’omologazione ha steso il suo velo, ammantando il mondo di un raccapricciante conformismo, proporre interventi studiati sulla persona rappresenta un atto rivoluzionario.

 

L’ “abito” su misura

 

Hai mai avuto l’esperienza di farti fare un abito su misura? Magari se non sei così giovane ti è successo: un tempo non era così strano.

Il sarto (o la sarta) ti gira intorno, ti squadra per bene, prende con cura ogni tua misura e, se è bravo, capisce al volo il taglio che ti sta meglio addosso. Il tuo corpo diventa per lui un terreno conosciuto ed esplorato. E tu, in quel momento, ti senti unico ed irripetibile.

Nella realtà dei fatti è proprio così: tu sei unico e in questo mondo non c’è nessuno che abbia un corpo identico al tuo (lo stesso vale per il tuo corpo mentale e per quello emozionale).

È che ci abituano a vestiti standard, a pensieri omologati e ad emozioni di plastica (il politicamente corretto ne è un esempio).

Dal campo della medicina a quello della formazione siamo sommersi da protocolli.

Aiuto, soffoco.

Le linee guida servono, eccome se sono utili. Semplificano, sono chiare e danno uno schema di base dal quale partire. Appunto, dal quale partire.

 

Il problema è che ti insegnano a fare del protocollo uno stile di vita.

 

Quando inizio un percorso con un nuovo cliente, gli giro in torno, lo squadro per bene, prendo con cura ogni sua misura e, visto che sono brava, capisco al volo il taglio che gli sta meglio addosso. E preparo un progetto per lui.

Se un vestito su misura può essere un vezzo che ti concedi giusto per sentirti speciale, un allenamento mentale su misura è il minimo che devi pretendere da un professionista.

E non parlo di andare ad indagare sul tuo passato, sui tuoi genitori, sui tuo avi e sui tuoi ex. Ma parlo di capire i tuoi meccanismi mentali, le emozioni che ti abitano e, soprattutto, quanto tu sia in grado di abbattere il vecchio per costruire il nuovo.

Ognuno di noi è un essere unico e i protocolli sono un insulto alla nostra bellezza (e poi non funzionano nemmeno tanto bene).

Lavorare con le persone e sulle persone è un’arte quanto una scienza.

Un’arte perché quella che hai di fronte è un pezzo unico e l’intuizione è il tuo utensile migliore (l’intuizione è un moto che proviene dal cuore, non dalla mente).

Una scienza perché alcune leggi di come funziona l’essere umano e la vita in generale le devi conoscere.

Saper miscelare arte e scienza non è da tutti. Come del resto continuare a fare vestiti su misura non è da tutti.

Ci vuole coraggio per sfidare l’omologazione e ci vuole amore per se stessi per scegliere di non omologarsi.

Il mio augurio è che tu possa avere entrambi.

 

Semper ab Intra Age

 

 

Chiara Pierobon

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SCUSA, SEI UN ABITUDINARIO MENTALE?

SCUSA, SEI UN ABITUDINARIO MENTALE?

 

“Essere depressi è un’abitudine; essere felici è un’abitudine; e la scelta spetta a te.”
Tom Hopkins

 

 

Avere sane abitudini fa bene al tuo corpo.

E non sto parlando di alimentazione, di attività fisica e di camminate all’aria aperta. Qui cadiamo sull’ovvio.

Sto parlando invece di alimentare abitudini (alla faccia di chi le abitudini le vuole rompere) che nutrano il tuo spirito, come per esempio leggere, allenare la gratitudine e, più in genere, provare emozioni superiori.

Non si tratta di fare i buonisti; questa roba va bene per chi non sa gestire la vita nel mondo materiale. Si tratta piuttosto di conoscere alcune leggi “sottili” che governano la vita in generale e la tua in particolare.

In merito alla crescita personale mancano spesso delle informazioni di base. Io sono qui per dartele.

 

Cosa sono le emozioni superiori? E perché provare gratitudine, per esempio, fa bene al tuo corpo?

Andiamo per ordine.

 

Le emozioni superiori

Ti sarà capitato di provare commozione davanti a una scena spettacolare della natura, magari un tramonto, un cielo stellato o un arcobaleno particolarmente bello.

Come ti sei sentito in quel momento? Tiro a indovinare: da Dio.

Ecco, in quel momento tu stavi provando un’emozione superiore.

In Alchimia si è soliti distinguere le emozioni inferiori (rabbia, frustrazione, paura, tristezza, apatia, invidia, ecc.) dalle emozioni superiori (gratitudine, perdono, amore, ammirazione, fiducia, entusiasmo, operosità, ecc.).

“Inferiore” e “superiore” sono espressi senza nessuna accezione morale.

Nella via di trasformazione una delle prime cose che si impara a fare è andare oltre la connotazione morale (che è soggettiva e dettata dalla maturità individuale).

In termini pratici, l’Alchimista è uno scienziato di se stesso.

Sta di fatto che le emozioni inferiori portano con sé una bassa frequenza, mentre quelle superiori una alta. Ecco cosa ti deve interessare.

Vivere circondato da alte frequenze permette al tuo corpo di produrre certi tipi di sostanze (gli ormoni) benefiche alla tua biochimica. Va da sé che emozioni inferiori stimolano la produzione invece di sostanze nocive.

 

Il ponte tra spirito e materia

Qual è il ponte che collega spirito a materia? Cosa permette alla gratitudine di trasformarsi in benessere fisico?

Questa è una questione che ha occupato la mia mente per molti anni della ricerca, soprattutto quelli iniziali.

Un’emozione può divenire biochimica (quindi materia) grazie a un processo sofisticato del sistema endocrino: questa è Alchimia pura! Ed è una delle (tante) meraviglie del corpo umano.

Cosa significa questo in termini pratici?

Che provare emozioni superiori fa bene alla tua salute fisica e al tuo sistema immunitario.

Allora, è inutile che tu sia vegano, salutista, vegetariano o crudista. Se non curi di pari passo anche la tua alimentazione mentale e spirituale sarai comunque, alla lunga, una persona debole e malata. E gli uomini cosiddetti di successo lo sanno bene.

Il consiglio che ti do se vuoi coltivare la felicità e il benessere nella tua vita è quello di crearti delle sane abitudini quotidiane. Checchè ne dicano i guru del momento, le abitudini sono una delle vie migliori per restare in salute, fisica e mentale.

Il tuo corpo non ha forse un orologio biologico che gli impone determinate azioni ogni giorno, meglio poi se alla stessa ora? Per lo spirito non è diverso.

Leggi qualche biografia di qualcuno che ti piace, che ha ispirato il tuo lavoro o parte della tua vita. Scoprirai che la sua grandezza è proporzionale all’impegno quotidiano speso in abitudini sane.

Più abitudini sane, più emozioni superiori. Più emozioni superiori maggiori ormoni del buonumore. Più buonumore più salute e forza fisica. Più forza fisica maggiori risultati (professionali e personali). Più risultati e più emozioni superiori. E così via, in un circolo virtuoso all’infinito.

Ricorda, la conoscenza è un tesoro, ma la PRATICA è la chiave.

Buon allenamento

 

Semper ab Intra Age

 

P.S. Se hai dubbi sulla pratica fammi sapere. Magari un buon consiglio può mettere in moto il tuo sistema endocrino  😉

 

Chiara Pierobon

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LA DISCIPLINA TI RENDERÀ LIBERO

LA DISCIPLINA TI RENDERÀ LIBERO

 

“Taluni considerano la disciplina un peso. Per me, è una sorta di ordine che mi dà la libertà di volare.”
Julie Andrews

 

 

Tanti pensano alla disciplina come a una pratica che ti nega la libertà di fare quello che vuoi. Beh, è l’esatto contrario.

Siamo nell’epoca della distorsione di massa.

Buonismo che viene spacciato per bontà, corruzione dei valori venduto come progressismo, anarchia e caos confusi con libertà, superficialità e stupidità distribuite come saggezza, dittatura vestita da democrazia (ma questo è un altro complicato discorso).

A qualcuno l’ingrato compito di mettere i pezzi della scacchiera al loro posto, anche se questo verrà percepito come un atto reazionario. Me ne assumo il rischio.

Spacciare anarchia per libertà non è una strategia che a lungo termine funziona.

Nessuno è libero se non è padrone di se stesso”.

Questa è una frase carica di significato, per chi sa coglierlo. (Ah, tra l’altro, non è una frase mia, ma di Epitteto).

Quando prendiamo in esame il concetto di libertà, siamo soliti riferirci a qualcosa di esterno a noi, tipo libertà di espressione, libertà di scegliere il lavoro che ci piace, libertà da legami, libertà da vincoli di orario imposti da altri, ecc.

Suppongo che anche tu abbia la tua personale concezione di libertà, sarebbe strano il contrario.

Per ognuno di noi la libertà rappresenta qualcosa di diverso, anche se alcuni ambiti possono essere decisamente comuni e riconosciuti come intoccabili.

Ed ecco, puntuale, la provocazione: quanto puoi essere veramente libero all’esterno se non sei prima libero all’interno (rispetto ai tuoi meccanismi interiori)?

Dai, non raccontiamoci bugie, non qui, non più.

Spesso mi sento dire: “Io sono libero di fare quello che voglio”.

Ma rifletti un attimo.

Quando una persona fa un’affermazione di questo tipo, è davvero libera interiormente e compie una scelta cosciente di agire in una determinata maniera o semplicemente re-agisce a un impulso automatico interiore di cui non è cosciente?

Per esempio, ti è mai capitato di non fare il tuo allenamento quotidiano (quello che ti eri programmato e prefissato di fare), perché pensavi di essere libero di decidere? O di smettere all’improvviso la dieta che ti eri imposto di seguire (tra l’altro con una scusa che sfiora il ridicolo)?

Beh, la cattiva notizia è con non l’hai deciso tu, ma sei stato vittima inconsapevole della tua pigrizia o della tua mancanza di volontà.

La bella notizia è che puoi, tramite una buona disciplina interiore, affrancarti dagli automatismi che decidi non essere utili e salutari per te.

Costa fatica? Sì, molta.

Ecco perché poche persone arrivano a grandi traguardi, sia esteriori che interiori.

Noi esseri umani “funzioniamo” attraverso dei programmi (più o meno consci) che guidano il nostro agire, e questi programmi si chiamano emozioni.

Aver voglia o non aver voglia non si concretizza forse nel tuo sentire attraverso un’emozione?

Essere libero da questi “software” (in altre parole saper gestire le tue emozioni e i tuoi personali meccanismi interni) presuppone una conoscenza e un lavoro interiore che una persona come te (con la professione che ha scelto) è quasi obbligato a fare.

Lavora per creare una sana disciplina quotidiana.

Che tu voglia occupati del tuo corpo, delle tue emozioni o dei tuoi pensieri, l’importante è che tu lo faccia regolarmente, anche e soprattutto quando non ne hai voglia.

Allora e solo allora, potrai affermare di essere libero.

Tutto il resto è solo una boccata d’aria in un’intera vita spesa in prigione.

Buon lavoro.

 

Semper ab Intra Age

 

Chiara Pierobon

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È TUTTA UNA QUESTIONE DI METAFORE

È TUTTA UNA QUESTIONE DI METAFORE

 

“Tutto il mondo intero è la metafora di qualcosa.”
Massimo Troisi

 

 

Nel 1979 il Nottingham Forest vince la Coppa dei Campioni, soltanto due anni prima era in serie B.

Come ha fatto? Cos’è accaduto in quei due anni?

Il merito del successo di quella squadra di calcio va tutto al suo allenatore, un certo Brian Clough il quale, dopo un fatale infortunio che stronca la sua carriera di calciatore a soli 28 anni, diventa uno degli allenatori più bravi e più controversi della storia del calcio.

Egli ha un talento unico nel capire i giocatori, nello scegliere quelli giusti sui quali lavorare e nel tirare fuori il meglio da ognuno (e questo, ti assicuro, è tutt’altro che facile). A volte usa metodi poco ortodossi, o comunque controversi.

Sta di fatto che in soli due anni trasforma il Nottingham Forest in una delle squadre più fori.

Ma quanto contano i muscoli e quanto conta la testa?

Un buon preparatore atletico è senz’altro qualcuno che aiuta gli sportivi a sviluppare maggior potenza fisica, attraverso un allenamento mirato. Questo  però non basta. Il “muscolo” più difficile da allenare e da far funzionare è senz’altro il cervello.

Nello sport, come nella vita, questo “dettaglio” fa la differenza.

 

Cosa c’entra il calcio con quello che faccio io?

La vita è tutta una questione di metafore. Se non impari ad aprire la mente, vivrai sempre in un mondo a comparti stagni. E questo non ti porterà lontano.

La tua squadra di lavoro è come una squadra di calcio.

Insegnare ai tuoi collaboratori gli aspetti tecnici del lavoro è cosa buona e giusta, ma questo non è sufficiente.

Il meglio di ognuno di loro devi tirarlo fuori tu, attraverso la tua capacità di guida. Altrimenti, che ti hanno fatto Manager a fare?

Un Manager è come un buon allenatore: si prende cura dei suoi uomini (e delle sue donne) e li forma dal punto di vista professionale, ma non si dimentica mai di curare anche altri aspetti, come quello mentale e quello emozionale.

Quando tocchi il cuore di qualcuno (cioè quando lo fai sentire compreso e supportato) lo metti nelle condizioni di dare il meglio di sé: ecco, questo è il tuo compito.

Non mi stancherò mai di ribadire quanto sia importante (in qualsiasi settore professionale) l’aspetto umanistico, così bistrattato e sottovalutato nei percorsi formativi del 2021.

Eppure, il tesoro si nasconde lì, sepolto sotto montagne di cazzate e di protocolli preconfezionati.

Essere un coach straordinario (come Clough per intenderci) non è da tutti. Ci vuole coraggio. E ci vuole tanta passione.

Le persone che lasciano il segno sono quelle che, attraverso il loro lavoro, migliorano la vita degli altri. Perché essere Leader è più un onere che un onore.

Siamo in un momento difficile: non ci servono persone mediocri, egoiste e conformate. Per rinascere abbiamo bisogno di individui intelligenti, coraggiosi e dediti al servizio.

Questo nella vita sociale, come nel mondo del lavoro.

Perché se non iniziamo noi a cambiare le cose che ci circondano, non lamentiamoci di quello che poi vediamo in TV.

 

Semper ab Intra Age

 

P.S. A proposito di formazione umanistica: il Metodo che ho creato ne è pieno. Conoscere come funziona un essere umano è una delle cose più eccitanti che ti possa capitare.

Chiara Pierobon

Amo pensarmi come una scultrice mentale.
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